Titolo: Nevernight – I Grandi Giochi
Sono passati pochi mesi dalla fine del romanzo precedente. Mia è diventata una Lama a tutti gli effetti e la Chiesa Rossa la manda a effettuare più di un omicidio nel suo nome. Il suo posto all'interno della Chiesa non è però ben visto da molti dato che lei aveva effettivamente fallito la prova ed era stata resa una Lama da un Cassius morente. La ragazza è sempre più decisa a ottenere la sua agognata vendetta nei confronti di Scaeva, Duomo e Remus. Uno è perito durante l'attacco alla montagna ma due sono ancora in vita. Le vicende ci vengono inizialmente raccontate dell'autore da due diversi momenti temporali anche se si intuisce che non devono essere poi molto distanti uno dall'altro. Questo stratagemma letterario inizialmente crea non poca confusione ma pian piano si arriva a un dunque e i due filoni vengono riuniti mostrandoci una sconcertante visione d'insieme. Mia si ritroverà questa volta a combattere sulle sabbie di una arena di Gladiatii come schiava ma conoscendola è facile intuire che non sarà per sottomissione ma per sua volontà e con uno scopo ben preciso. Tra i Gladiatii troverà amici e nemici e scoprirà alcune cose sul suo passato e sulla sua famiglia difficili da accettare, ma è una cosa che crescendo capita a tutti e anche lei dovrà fare i conti con sé stessa e decidere quali sono i valori che la guidano, chi è famiglia e chi no. In alcuni passaggi ho veramente tremato e sofferto, alcune scene di combattimento all'interno dell'arena sono state mozzafiato, descritte magistralmente. Unico punto che proprio non riesco a digerire è ciò che è accaduto al giovane Tric, non sono riuscita a farmene una ragione, tanto quanto la presenza del personaggio di Ashlinn che non riesco proprio a sopportare dopo quello che ha fatto nel precedente volume. Ma lo scopo dell'autore visto il tema trattato è in parte anche quello di sconvolgere chi legge e devo dire che in questo è bravissimo. Per la prima volta mi sono trovata a odiare un personaggio tanto da volerlo morto, anche se lei non è una vera cattiva ha tradito in un modo subdolo e inaccettabile e le scelte di Mya rendono tutta la situazione ancora più odiosa. Il cattivo lo posso accettare un personaggio che hai imparata ad amare e poi tradisce e terribile. In conclusione devo fare un applauso a questo autore riesce a scuote il lettore. Bellissime anche le scene di combattimento nell'arena, molto spettacolari in alcuni casi ho desiderato ardentemente un adattamento cinematografico di questi libri. E poi da buona italiana non posso non apprezzare un worldbuilding come questo in cui il richiamo alle mie radici è tanto potente, gladiatori, senatori, coorti è emozionante vederli trasportati in un fantasy così ben ideato.
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