Titolo: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome
Autore : Alice Basso
Pagine: 271
Editore : Garzanti
Trama:
Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l’essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un’empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un’importante casa editrice. Scrive libri per altri. L’autore le consegna la sua idea, e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell’ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei. E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili.
Recensione
Sapete che cos'è un "ghostwriter"? è colui che scrive per conto di quelle persone che hanno una storia da raccontare, che in qualche modo hanno qualcosa da dire ma che non possono o non sono capaci di trasformarla in un libro vero e proprio da soli, spesso si tratta di personaggi famosi, attori, dottori e via dicendo. Questa storia parla di Silvana Sarca, la ghostwriter della casa editrice l'Erica a Torino, una delle più rinomate case editrici della città. Vani è una persona estremamente acuta e intelligente, ha una cultura poliedrica e riesce a entrare nella mente di chi la circonda con estrema facilità, capisce bene come funzionano i meccanismi di ragionamento delle persone, i loro pensieri e il loro stile, riesce a immedesimarsi e in tal modo riesce a scrivere per loro, come se fossero loro stessi a impugnare la penna. Inoltre può imparare un qualsiasi argomento con un'estrema facilità, in pochi giorni riesce a scrivere come un chirurgo, un calciatore, un attore.
«Commissario. Sono certa che il suo inglese è molto buono e che non sta confondendo il termine ghostwriter con il termine profiler, giusto?»«Cavilli terminologici. Coraggio, Sarca, aveva già cominciato così bene. Sia gentile, in cambio della lezione di tiro. Faccia quello che sa fare meglio. Entri nella testa altrui. È il suo mestiere. O no?»
L'ultimo lavoro che le viene commissionato è però più difficile del solito per Vani, deve infatti immedesimarsi in Bianca, una sorta di Medium, una donna che dice di saper parlare con gli angeli e che da loro riceve messaggi per il genere umano. Vani da quando è ragazzina si veste di nero, porta i capelli corti e neri, le unghie viola, ama abbigliarsi come una dark. Bianca è l'esatto opposto, dolce, solare,in poche parole eterea. Ma la cosa che disturba più di tutto Vani è il fatto che parli con gli angeli, perché Vani di parlare con gli angeli non ne vuole proprio sapere.
Il primo impatto con questo romanzo è sicuramente particolare, la protagonista ha un modo di presentarsi decisamente anomalo, per una lettrice come me che ama il cartaceo, sentirsi dire che la carta puzza è quantomeno strano . Per non parlare del fatto che si descrive come una persona chiusa, introversa e scorbutica a lei non frega niente di niente e di nessuno e lo ripete in più di un occasione. Cosa su cui l'autrice gioca molto all'inizio della storia, rimarcando in più di un occasione che Vani non sopporta nessuno, nemmeno la sua famiglia.
«Lara, cosa vuoi?»«Ecco, lo vedi? Sei così ostile che non riesci nemmeno a concepire che ti si possa telefonare solo per il piacere di mantenere i contatti! Sei prevenuta come…»«Lara. Io non sono prevenuta, io tengo delle statistiche. E le statistiche mi dicono che ogni volta che mi chiami la telefonata si svolge in due fasi: la prima, in cui cerchi di farmi sentire in colpa per la mia assenza, e la seconda, in cui mi chiedi un favore. Visto che non ho alcuna intenzione di sentirmi in colpa per alcunché, possiamo farla breve e passare subito alla seconda, che ho da fare? »
In realtà il personaggio di Vani pian piano si riempie di mille sfaccettature e nonostante la storia di per sé non sia particolarmente innovativa, in parte infatti ricorda un po' la serie dell'Allieva della Gazzola cambiando la professione della protagonista. In compenso lo stile narrativo dell'autrice mi ha coinvolta moltissimo, non mi capita spesso di amare così tanto una storia e la sua protagonista. Vani è una forza della natura, mi ha fatto morire dal ridere per tutto il tempo, non è un personaggio semplice molti lettori sicuramente la odieranno mentre quelli come me che si ritrovano in molti dei suoi atteggiamenti e pensieri si divertiranno da morire. Tutta la storia è narrata in prima persona attraverso gli occhi di Vani e attraverso i suoi racconti facciamo la conoscenza di personaggi secondari ma comunque interessanti come Riccardo, all'apparenza il fidanzato perfetto e il commissario Berganza, un uomo tutto d'un pezzo che sembra apprezzare la protagonista fin da subito. L'autrice conclude il romanzo con un colpo di scena da vera maestra scombinando in un attimo tutte le tranquille certezze del lettore, sono sicura che nel prossimo capitolo di questa serie se ne vedranno delle belle.
adoro vani e sono fleice che anche tu stia leggendo i suoi libri
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