martedì 6 luglio 2021

Recensione : Tredici di Jay Asher





Titolo : Tredici

Autore : Jay Asher

Editore : Mondadori

Data pubblicazione : 2013

Pagine: 229

Sinossi

Recensione :

La protagonista indiscussa di questa storia è Hanna Baker, una studentessa delle superiori come tante, Hanna però è morta, si è suicidata. Attraverso sette musicassette ha deciso di raccontare a 13 persone i motivi che l'hanno spinta a fare un gesto tanto estremo.

"Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori… Ve lo prometto. "

Ognuna delle persone nominate nelle cassette ha una sua parte in queste motivazioni, ognuno di loro ha fatto parte della sua vita e in qualche modo l'ha condizionata. Clay Jenesen è una delle 13 persone che hanno ricevuto le cassette, lui che per Hanna aveva un bella cotta ma essendo il classico bravo ragazzo, timido e introverso, non aveva mai avuto il coraggio di dirle cosa provava. Clay si trova a sentire attraverso la voce di Hanna tutte le brutture che può vivere un adolescente. La famiglia che a volte non riesce a essere presente, gli amici che non sono veri amici, i compagni di scuola che senza pensare alle possibili conseguenze creano pettegolezzi, prendo in giro, fanno scherzi di pessimo gusto.

Ogni adolescente prima o poi ha vissuto una delle situazioni raccontate da Hanna e ognuno ha avuto una reazione diversa. I ragazzi non pensano mai che ci possa essere tra loro una persona fragile che non riesce a sopportare certe cose, che viene ferita più delle altre. Devo dire che a parte un paio di situazioni veramente criminali il resto delle cose raccontate da Hanna non mi ha sconvolta più di tanto, alcune le ho vissute sulla mia pelle, alcune le ho viste accadere ma io ero una ragazzina cocciuta e ribelle, totalmente menefreghista nei confronti della pubblica opinione scolastica. Oggi da mamma di un adolescente quello che mi spaventa è il silenzio dietro cui si barricato, il fatto che nascondano i loro pensieri e i loro problemi anche a coloro che gli sono più vicini. Io come Clay ho provato angoscia al pensiero che avrebbe potuto essere salvata da qualcuno attorno a lei ma che nessuno abbia visto o abbia voluto vedere la sua angoscia sempre più profonda. La storia scorre veloce, una cassetta dopo l'altra, all'inizio ero un po' annoiata, non riuscivo a capire come fosse giunta ad un tale stato di disperazione. Quello che ho apprezzato maggiormente è stato il finale che insegna ai giovani lettori a non girarsi dall'altra parte quando una persona può avere bisogno di una mano perché le conseguenze possono essere irreversibili. Penso che sia un buon romanzo sia per gli adulti, che troppo spesso si dimenticano cosa si prova ad essere un adolescente sia per gli adolescenti stessi. L'escamotage della storia narrata da due voci, quella di Clay e quella si Hanna, inoltre l'ho trovata geniale, perfetta per far comprendere al meglio la storia nel suo complesso.

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