sabato 29 gennaio 2022

GDL Il mio nome è nessuno di Valerio Massimo Manfredi - ULTIMA TAPPA



Titolo: Il mio nome è Nessuno. Il giuramento

Autore: Valerio Massimo Manfredi 

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 22 maggio 2017

Pagine: 353

Prezzo: 11,40 €

Versione e-book: 7,99 €


Trama: 

Ulisse, Odysseo, Nessuno: l'uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari, l'eroe più formidabile e moderno di tutti i tempi è qui, in queste pagine. E ci parla in prima persona, raccontandosi con tutta l'umanità e il coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette secoli, più immortale di un dio.Dalla nascita nella piccola, rocciosa Itaca alla formazione di uomo e di guerriero al fianco del padre Laerte, dalle braccia materne della nutrice Euriclea al vasto mare da navigare sino a Sparta, dalla abbagliante e pericolosa bellezza di Elena all'amore per Penelope, dal solenne giuramento tra giovani principi leali al divampare della tremenda discordia: questo romanzo, primo di due volumi, segue Odysseo fino alla resa di Troia, grandiosa e terribile. Prima ancora che inizi il nòstos – lo straordinario viaggio di ritorno – l'avventura già è costellata di incontri folgoranti, segnata da crisi profonde, dominata dall'intelligenza e dall'ardimento di un uomo capace, passo dopo passo, di farsi eroe.La figura di Odysseo ha avuto lo straordinario destino di "reincarnarsi" infinite volte: i più grandi poeti lo hanno cantato, la sua orma profonda e sempre nuova è riconoscibile nei testi più importanti della letteratura di ogni tempo, a ogni latitudine. Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici famigliari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente.Con assoluto rigore, ma anche con una vibrante adesione a questa materia "in continuo movimento", Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità. Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene


----------------------ATTENZIONE SPOILER - - - - - - - - - -


In questa ultima parte vediamo svolgersi e concludersi la guerra di Troia con i suoi alti e bassi, i momenti di gloria e di disonore. Penso che l'autore sia stato molto bravo nel descrivere la guerra senza renderla eccessivamente noiosa e ripetitiva ma allo stesso tempo dando la sensazione del tempo che si prolunga per ben dieci anni. Ho trovato i personaggi molto fedeli a quello che era il mio ricordo di studentessa, soprattutto per quel che riguarda Achille anche se avrei preferito che Ettore fosse descritto in modo più onorevole, ho sempre amato la sua figura e sono un po' di parte probabilmente. Ho notato che la scena del trascinamento del corpo di Ettore è stata tagliata e non ho ben capito il motivo. Mentre ho trovato lo stratagemma per descrivere la venuta di Priamo ottima per la trama. Per quanto riguarda Aiace invece non ricordavo questa fine né il conflitto per l'armatura di Achille ma probabilmente è una mia lacuna. Anche la fine di Eumelos mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. Terribile ma a suo modo perfetta la descrizione della presa di Troia con la morte di Priamo e Astianatte. Il personaggio di Phyrro è terrificante, soprattutto pensando che la colpa ricade interamente su Odisseo. Avrei voluto qualche accenno in più su Cassandra ma capisco che sarebbe stato difficile inserire la sua figura in una trama narrata da Odisseo.

È voi cosa ne pensate?

Il mese prossimo leggerete il secondo volume?

Io penso proprio di sì! 

24 commenti:

  1. Le descrizioni delle varie battaglie mi hanno restituito un Ulisse cambiato rispetto all'inizio della guerra quando per lui era quasi un sacrificio personale dover uccidere un uomo e non un animale. Ora è diventato tutto così normale che sembra essere davanti ad una macchina da guerra. Non dico che non provi sentimenti, non è così. Ma è diventato la norma l'atteggiamento che gli chiede la guerra senza troppe sottigliezze soprattutto considerati i tanti anni in cui non ha fatto altro che uccidere. Bhè... a sto punto, ora che io e Odysseo ci siamo conosciuti meglio, il resto dell'avventura lo vorrei proprio leggere!!!

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    1. Eh sì, dopo 10 anni di guerre era impossibile che non cambiasse almeno in questo lato del carattere

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  2. Dai che arrivare in fondo alla guerra di Troia, tra scudi e lance, uomini senza testa e trapassati da lance, Achille e Ettore che fanno le prime donne, schiave contese, sangue e budella di fuori senza sbadigliare, per me è un grande successo.
    E questo è davvero merito di Manfredi, di fronte al quale mi levo il cappello e mi ricredo!
    Odysseo dopo 10 anni, smaliziato e non più imberbe mi sembra "peggiorato": è diventato forse con il classico uomo tutto muscoli e niente cervello?
    Vedremo cosa combina ora che si mette per mare per tornare a casuccia...

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    1. Peggiorato sicuramente, dopo tante atrocità è difficile migliorare. Io sono molto curiosa per il proseguo

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  3. Eccoci giunte alla fine dell’ultima tappa e del primo volume di Manfredi dedicato ad Ulisse. Personalmente questa parte l’ho trovata un po’ meno accattivante, ma forse soltanto perché la parte della guerra di Troia l’ho letta e approfondita troppe volte, ma devo dire che l’autore sorprende sempre, con qualche taglio e con qualche risvolto narrato in maniera “diversa”.
    Forse più che dalla battaglia e dai suoi risvolti sui suoi partecipanti, sono stata catturata maggiormente da quella parte di Odisseo bambino e adolescente che ha confermato, anche se a ritroso, quelle che poi saranno le sue doti nel corso della narrazione, come l’umiltà, l’intelligenza, la saggezza e la scaltrezza.

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    1. Mi piace molto questo autore riesce a rendere tutto incredibilmente realistico

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  4. Anche in questa ultima tappa posso confermare che ho apprezzato moltissimo lo stile dell'autore, è riuscito a raccontare i tanti anni di guerra mantenendo la narrazione scorrevole, mai noiosa o statica.
    Ho apprezzato come sia stato dato il giusto spazio a ogni personaggio, pur mantenendo sempre Odysseo in primo piano. Il nostro eroe nel corso del tempo è forse un po' peggiorato e, paradossalmente, sembra aver perso parte di quella maturità che lo caratterizzava.
    A questo punto sono ancora più curiosa di proseguire, sia per scoprire con Manfredi imposterà il lungo viaggio di ritorno a Itaca, con i tanti incontri che sappiamo avverranno, sia come evolverà il carattere del protagonista.

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    1. Anche io sono decisa a continuare, questa parte è stata molto realistica sono curiosa di capire come gestirà manfredi la paste fantastica della storia.

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  5. Concordo in tutto con te..
    Phyrro fa veramente paura..
    E penso che i sensi di colpa di odysseo siano infiniti poiché ė stato lui a forgiarlo.
    Bellissimo il modo in cui ha descritto la guerra.. non l'ha resa pesante ma allo stesso tempo gli ha dato il giusto valore..
    Non mi ė piaciuto il comportamento di odysseo nei confronti di aiace per quanto riguarda l'armatura di achille..
    Cruento il modo in cui Menelao ha trattato Elena nel finale..

    Si Ombretta io ci sto

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    1. Purtroppo la fine della guerra di Troia anche nella tradizione ci parla di tantissime tragedie personali anche perché tutte le donne finiscono schiave dei vari re, un destino terribile

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  6. Questa ultima parte mi pare abbia messo in luce il lato peggiore di Odysseo, nonche' quello piu' umano. Forse sono io ma leggendo i classici scolastici mi sono sempre immaginata un Ulisse tutto d'un pezzo mentre in queste pagine ne vediamo il lato piu' meschino ed egoista. Non che non ci fosse pure nell'originale, in effetti, ma era ammorbidito dalle sue gesta e dai suoi ragionamenti. La guerra di Troia riprende vita grazie alle descrizioni di Manfredi che ci ripostano la', su quella spiaggia e tra quesi cruenti attacchi che nonostante tutto, non risolvevano nulla e decimavano la popolazione. Sono ora curiosa di leggere il seguito!

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    1. In un certo senso Manfredi lo descrive più umano proprio perché sbaglia

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  7. Ultima tappa al cardiopalma! Guerra di Troia descritta nel minimi dettagli in maniera magistrale! Io non so perché ma mi sembra di aver letto Achille che trascina Ettore e se lo porta fuori dalla tenda e Priamo lo va a reclamare... Comunque l'intelletto di Odysseo rimane il suo più grande pregio e mi trovo d'accordo sul pensiero riguardante Pyrros.. una vera macchina da guerra cresciuto senza affetto nei cuore! Per quanto mi riguarda io ho proprio intenzione di leggere il seguito se rientrerà negli obiettivi mi piacerebbe anche un bel gdl❤️

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    1. Sì, viene solo accennato che lo lega al carro e lo porta alla tenda ma da che ricordo Ettore viene trascinato per ore, una scena terribile e potente

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    2. Tutta meritata direi visto come uccide il povero Patroclo! Che poi una cosa che non ho capito, se Odysseo ha ucciso Paride (problema principale della guerra) perché non l'hanno chiusa li invece di radere al suolo Troia..in più anche questo passaggio dell'uccisione di Paride mi è sembrato affettato

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  8. Eccomi anch'io! I quest'ultima parte ho abbastanza odiato Odysseo: non solo ha "costruito" una macchina da guerra implacabile e abbastanza psicopatica nella persona di Pyrros/Neoptolemus, ma si è anche comportato in modo inqualificabile con l'armatura di Aiace. Peraltro, non ne ho comprese nemmeno le motivazioni, sinceramente. La presa di Troia è descritta in modo estremamente vivido e rimane forse uno dei passaggi che ho maggiormente apprezzato. Anch'io sono curiosa adesso di leggere il seguito, per il momento vi ringrazio per la compagnia ragazze!

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    1. Credo che tutte queste mancanze porteranno nel prossimo libro la motivazione per la quale la Dea lo abbandonerà al suo destino, una sorta di punizione per gli sbagli commessi

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  9. Eccomi anche io pronta a commentare il libro...in quest'ultima parte mi sembrava inverosimile la figura del figlio di Achille, uno sociopatico secondo ne, ma Odysseo dice piu volte che è colpa sua se è cresciuto cosi, l' ha solo fatto addestrare per quello togliendogli tutto il resto.
    bellissime sempre le scene dei riti per i defunti è la cosa che mi ha affascinato di piu..
    la storia del cavallo di troia trovata geniale, non ho letto l'odissea, e non so se veramente è andata cosi tutta la faccenda, parlo dei dettagli ovviamente non della situazione. Nel complesso il libro mi è piaciuto abbastanza, Manfredi è molto bravo nel descrivere le scene. piu che curiosa di leggere il seguito, mi sa che mi andrò a leggere l'odissea :)

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    1. Non ricordo se nell'Odissea venga narrato come Odisseo trova l'idea del cavallo però mi è piaciuto come Manfredi l'ha descritto. L'ho trovato molto realistico

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  10. Anche io in questa ultima parte sono rimasta un po' colpita dal carattere di Odisseo e come Nadia non mi è piaciuto il modo di agire e di comportarsi con Aias.
    Realistiche le descrizioni della guerra all'interno della città di Troia, così come del resto, lo sono state in tutto il libro.
    Sicuramente tutti conoscono la storia, chi più chi meno, per averla studiata o per aver già letto l'Odissea, ma leggerla così nella versione di Manfredi mi ha sbloccata e, come già detto in precedenza, l'ipotesi di leggere l'Odissea si fa più sicura, chissà magari in compagnia come per questo. E di sicuro leggerò il secondo, curiosa di sapere come sarà questo ritorno a casa.

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  11. Eccomi!

    Il primo pensiero appena finito il romanzo è: quando leggiamo il secondo? Se a febbraio s fa il GDL contami già! (altrimenti dammi un obiettivo che vada bene per inserirlo!! :D)

    Questa tappa mi è piaciuta, esattamente come tutto il romanzo.
    Come la precedente ho trovato che Manfredi si sia concentrato un po’ poco su alcune scene più famose, ma a differenza della tappa precedente in questo caso ho sofferto un po’ di più questa cosa, perché comunque alcune erano proprio Le scene, gli aspetti più importanti di tutta l’Iliade.
    Mi è piaciuto invece molto il racconto della presa di Troia, la descrizione della spietatezza dei Greci e come Ulisse si senta responsabile delle atrocità, nonostante cerchi di evitarne il più possibile.

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  12. Sono d'accordo con te e con la maggior parte dei commenti sopra di me: si vede un sacco che Ulisse sia cambiato, in questo libro... da ragazzino brillante a uomo che ne ha viste tante e che forse è diventato un po' meno sensibile alla guerra e alla sofferenza. Anche a me è dispiaciuto non vedere un po' di più Ettore e Cassandra, ma anche io sono sempre stata dalla parte dei Troiani e forse sarebbe stato fuori luogo in un libro centrato su Ulisse e gli Achei! La questione di Aiace e delle armi io in realtà l'ho apprezzata, perchè penso che abbia reso Ulisse davvero molto umano, con dei difetti non indifferenti, che si ricrede, alla fine, ma come capita a tutti con la sensazione che sia troppo tardi.
    Penso anche io che leggerò il prossimo libro, se lo facciamo insieme! è stato un bel GDL!

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  13. Ciao Ombretta! Grazie per avermi fatto scoprire questo romanzo! ho commentato la prima tappa ed ora eccomi con l'ultima (e su facebbok l'intera recensione). è stata una bellissima lettura: Odysseo è uno dei miei eroi preferiti e tramite la rivisitazione di Manfredi lo si conosce a più in profondità. leggendo i commenti delle altre, anche io sono rimasta spiazzata dal comportamento di Ulisse con Aiace. lo tradisce e ne soffre, ma non riesce a farne a meno. non so se sia una forzatura, o una sottolineatura voluta dall'autore, ma penso sia una caratteristica di questo personaggio. Più di una volta Ulisse/Odysseo tradisce e tradirà.Anche se è un eroe "positivo", buono, intrigante ( tra Achille o lui non ho dubbi: lui tutta la vita!), intelligente.. e il tradimento non è certo nobile, per questo la cosa mi ha disturbato un po'. ma allo stesso tempo lo ha reso più umano.

    credevo mi sarei annoiata a morte a leggere della guerra di Troia, invece no. ho rotrovato alcuni episodi noti, l'orribile Neottolemo che fa cose ancora più orribili e l'astuzia del cavallo, con Elena che si è riscattata sempre di più ai miei occhi.

    Anch'io leggerò il prossimo, sono molto curiosa di scoprire come verranno raccontate le imprese del ritorno, con gradi e memorabili personaggi!

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