sabato 15 gennaio 2022

GDL Il mio nome è nessuno : TAPPA 2



Titolo: Il mio nome è Nessuno. Il giuramento

Autore: Valerio Massimo Manfredi 

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 22 maggio 2017

Pagine: 353

Prezzo: 11,40 €

Versione e-book: 7,99 €


Trama: 

Ulisse, Odysseo, Nessuno: l'uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari, l'eroe più formidabile e moderno di tutti i tempi è qui, in queste pagine. E ci parla in prima persona, raccontandosi con tutta l'umanità e il coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette secoli, più immortale di un dio.

Dalla nascita nella piccola, rocciosa Itaca alla formazione di uomo e di guerriero al fianco del padre Laerte, dalle braccia materne della nutrice Euriclea al vasto mare da navigare sino a Sparta, dalla abbagliante e pericolosa bellezza di Elena all'amore per Penelope, dal solenne giuramento tra giovani principi leali al divampare della tremenda discordia: questo romanzo, primo di due volumi, segue Odysseo fino alla resa di Troia, grandiosa e terribile. Prima ancora che inizi il nòstos – lo straordinario viaggio di ritorno – l'avventura già è costellata di incontri folgoranti, segnata da crisi profonde, dominata dall'intelligenza e dall'ardimento di un uomo capace, passo dopo passo, di farsi eroe.

La figura di Odysseo ha avuto lo straordinario destino di "reincarnarsi" infinite volte: i più grandi poeti lo hanno cantato, la sua orma profonda e sempre nuova è riconoscibile nei testi più importanti della letteratura di ogni tempo, a ogni latitudine. Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici famigliari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente.

Con assoluto rigore, ma anche con una vibrante adesione a questa materia "in continuo movimento", Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità. Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene. 


Ed ecco il CALENDARIO:


22 GENNAIO 2022 - Discussione terza tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 193 a pagina 281, (ovvero fino al capitolo 27 compreso).


29 GENNAIO 2022 - Discussione quarta tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 282 (capitolo 28) alla fine.


------------------ATTENZIONE SPOILER--------------------

Dopo due mesi si è concluso il viaggio di Odisseo e Laerte, sono rientrati a Itaca e il ragazzo sperimenta per la prima volta un senso di inquietudine, la sua amata isola gli sta stretta.

"Ti ho solo mostrato una parte di ciò che ti attende quando verrà il momento, ma l'ho fatto amandoti, come si fa con un figlio, e questo ti resterà nel cuore". Disse queste parole guardandomi negli occhi con il suo sguardo profondo come il mare.

Anche in questa seconda parte del romanzo ho apprezzato moltissimo il rapporto padre figlio, il loro modo di sostenersi e amarsi, senza smancerie ma con basi profonde.

Dalle parole di Mentore veniamo a conoscenza della storia triste dei genitori del piccolo Eumelos, l'ho trovata dolce e amara, tipicamente greca. Come anche la conclusione della storia di Erakles. Pian piano Manfredi ci mostra la linea di demarcazione tra i vecchi eroi e quelli nuovi che stanno sorgendo. Ritroviamo Elena ormai donna in procinto di essere data in moglie, il timore del padre è che la scelta sarà fatale, in ogni caso qualcuno sarà scontento portando una guerra intestinali in Achaja per questo Odisseo, che non brama una donna tanto bella e capricciosa, propone un accordo tra i principi. Sarà Elena stessa a decidere chi sarà il suo sposo fra loro e tutti gli altri giureranno di rispettare la scelta e di battersi per la loro unione, qualunque cosa accada. Un giuramento pericoloso ma efficace. La giovane Elena che voleva colui che non la desiderava, sceglie uno a caso tra gli altri pretendenti. Nel frattempo Odysseo incontra e si innamora di Penelope e la porta via con sé dopo un primo momento burrascoso. 

Penelope mi è piaciuta molto come personaggio, peccato solo che Manfredi sia stato un po' troppo frettoloso con l'innamoramento, passino gli instant love ma qui è un po' eccessivo. Avrei preferito qualche parola in più prima della classica fuitina che i due hanno tentato.

Ci sarà quindi il matrimonio dei due piccioncini, l'insediamento sul trono di Odysseo, l'ultimo incontro tra quest'ultimo e suo nonno, che gli donerà il famoso arco e il fedele cane Argo e infine la nascita del figlio Telemaco. Da ama te delle storie di Ulisse ho apprezzato moltissimo questa parte, il modo in cui pian piano viene fuori il personaggio e come l'autore ricrea tutti i passaggi salienti della sua vita. Purtroppo a turbare questo periodo di pace è felicità giunge sull'isola Menelao con una richiesta di aiuto, Elena infatti è stata rapita da Paride, principe di Troia. I due si recano a Troia nella speranza di trovare una soluzione pacifica che però viene vanificata da Priamo e dal suo popolo. 


Mi è piaciuta molto questa ricostruzione, il modo in cui viene descritta Troia, anche se non ho apprezzato moltissimo il modo in cui viene descritto Ettore, che assieme a Odysseo era il mio personaggio preferito nell'Iliade, spero che nel proseguo del romanzo l'autore non ne saturi troppo le caratteristiche del carattere. Altra piccola pecca l'ho individuata anche in Odysseo, non è un brutto personaggio, anzi, ma in qualche modo non rispecchia appieno quella che era la mia idea di lui. In queste pagine Odysseo è fondamentalmente un uomo buono, che cerca di barcamenarsi tra i problemi della vita con un po' di ingegno ma sempre imbeccato dal padre che lo consiglia. Io invece me lo immaginavo naturalmente arguto, dalla lingua tagliente e dalla mente fine. 


Voi cosa ne pensate? 

Avete individuato altri pro e contro?


23 commenti:

  1. Con questa seconda tappa mi sto innamorando sempre di più di questo libro, ribadisco il mio amore per la mitologia greca e lo stile di Manfredi mi piace tantissimo..
    Leggendo gli avvenimenti ho come dei dejavu di racconti che già conosco e mi trovo piacevolmente sorpresa...
    Concordo con te sulla troppa velocità di innamoramento e fuga di Ulisse e Penelope però lei secondo me è una donna dal carattere forte! Mi piace quando gli dice"penserò a te ogni istante uno in bene e uno in male" come tutte noi ;)
    Il personaggio di Elena mi sta molto antipatico! La classica bella impossibile abituata ad avere tutto quello che vuole e che scatena l'inferno se non l'ottiene e, data la descrizione del consigliere di Priamo, in Paride trova il suo compagno perfetto!!
    Andiamo avanti secondo me sarà sempre più bello... Il personaggio che mi fa più tenerezza di tutti è Erakles.. poverino..

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    1. Uuuh si Elena è odiosa fin dal primo incontro, ma ci sta, è in piena linea con il personaggio, sia lei che Paride sono ricchi e viziati

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  2. Anch'io continuo ad apprezzare la storia e lo stile dell'autore; il racconto della scelta di Alcesti mi ha riportato indietro di più di 20 anni, quando recitai nel coro di quella tragedia greca... Che vecchia che sono! Anche a me è piaciuto molto il personaggio di Penelope e anch'io ho apprezzato meno il loro rapidissimo innamoramento. Inoltre, non mi è chiara una cosa: lei e Ulisse in un primo momento fuggono, poi tornano dal re di Sparta per avere protezione e intercessione verso Icario; il re dice a Ulisse che gli farà sapere "se ci sono novità", ma Ulisse poi parte comunque per Itaca con Penelope e la sposa là... Ma Icario quando avrebbe dato il suo consenso? Va beh. Avrei preso a schiaffi Menelao a Troia: arrogante e prepotente, è chiaro da subito che la guerra non si sarebbe potuta evitare. Vedremo come andrà avanti la storia!

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    1. Ma guarda mi sento vecchia anche io perché la storia di Alcesti la ricordo grazie ad un libro di mitologia per ragazzi che mi regalarono le mie compagne di classe al mio compleanno di 10 anni ❤️

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  3. Il primo pensiero che avevo su questo romanzo sta prendendo ancora più forma.
    Odysseo ha concluso il suo viaggio insieme al padre.. un assaggio di ciò che lo aspetta in avvenire.
    La sua intelligenza spicca nell'evitare la guerra per la scelta dello sposo di Elena.
    Elena mi sta veramente veramente antipatica..
    Ma Odysseo che la rifiuta.. beh non ci sono parole..
    Concordo con te sull'innamoramentocon Penelope.. anzi ė tutto troppo frettoloso.
    Si conoscono si sposano e ha mo già un figlio.. mah vabbe.
    In conclusione lo sto amando questo libro

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    1. Il figlio ci sta ma l'innamoramento no, tre minuti e lei piange perché ha paura che lui sposi un altra😅

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  4. Anche io con questa seconda tappa, mi sto legando sempre di più a questo libro. I ricordi scolastucj Dell Odissea sono molto lontani, ma Manfredi me li sta facendo rispolverare.
    Libro che diventa sempre più appassionante. In tutto ciò non ho capito e non ricordo se Elena è stata veramente rapita da Paride o se l ha seguito di sua iniziata. In quest ultimo di caso direi che è starà proprio una stronza, e ha mandato tutto il mondo il Guerra. Sono curiosa di andare avanti con il racconto e soprattutto mi sa che comprerò anche il seguito 😂

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    1. Per quel che ricordo era scappata con lui, come descrive Manfredi

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    2. Si ricordo anche io così... D'altronde lasciare una figlia piccola... Non ci sono parole 🤣

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  5. Come voi mi sto appassionando sempre di più al libro che mi sta permettendo una piacevole rispolverata dell'Odissea che, ammetto, avevo un pochino dimenticato.
    Leggero ma allo stesso tempo accurato nelle descrizioni...una lettura che mi viene facile e, in questo momento, mi serve proprio.
    Ulisse che rifiuta Elena con un cenno è TOP!!! E finalmente vince la donna intelligente e con carattere sulla vanitosa e bellissima! Ci voleva!

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    1. Si, è una parte della storia che mi piace molto, Penelope è bella ma soprattutto una donna normale!

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  6. Il libro continua a essere appassionante e molto scorrevole.
    Anche io avrei voluto più pagine dedicate alla nascita dell'amore tra Odysseo e Penelope ma immagino che l'autore voglia dare più spazio all'azione rispetto ai sentimenti. Comunque questo personaggio femminile mi piace tantissimo, la sua storia mi ha sempre affascinata e anche in questo testo si sta confermando una donna di carattere, intelligente e forte.
    Adesso si entra nel vivo della vicenda, comincia la vera e propria Odissea e sono molto curiosa di scoprire come Manfredi ce la racconterà.

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    1. Purtroppo immaginavo che Manfredi tagliasse corto sul romance, non è nel suo stile

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  7. Anche in questa seconda tappa la narrazione di Manfredi riesce ad essere avvincente e devo dire che non mi è dispiaciuto trovare un Ulisse un po’ più insicuro, del resto è ancora giovane e trovo plausibile che abbia bisogno dei consigli del padre, con il quale nutre un rapporto di amore e stima, che è il suo modello di riferimento e che unito all'esperienza che farà sul campo plasmeranno il suo carattere; in una narrazione in prima persona, secondo me, ci sta scoprire anche la la sua parte più debole. Continua a piacermi la figura del nonno e di quanto influisca sulla sorte di Ulisse. Non ho potuto fare a meno di chiedermi che il rifiuto di Ulisse per la bella Elena, in qualche modo sia la causa primaria della guerra, la povera Elena ha dovuto ripiegare sul primo che gli è capitato e di certo non è stata fortunata con quell’arrogante di Menelao :-) … ma vabbè la storia doveva andare così… peccato che non ci viene narrato di come sia andata con Paride. Viene rapita come sostiene Menelao? È andata di sua volontà come dice Priamo? O per volere degli dei come dai miei ricordi? Tra l’altro ho notato che, a parte qualche apparizione di Atena, non c’è molto coinvolgimento degli dei al momento, spero di vederli più coinvolti. Del rapporto tra Penelope ed Ulisse che dire? Non so …ho pensato che Manfredi volesse in qualche modo evidenziare che il loro amore fosse così intenso da tralasciare la fase dell’innamoramento, che non fosse necessario il corteggiamento perchè già si erano donati, anche se mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più sulla loro vita coniugale e di come si relazionavano come coppia. Che la guerra fosse inevitabile, lo si era capito sin da quando Menelao non ha prontamente risposto ad Ulisse quando gli chiede se si sarebbe ritenuto soddisfatto dalla restituzione della moglie senza avere altre pretese, era chiaro e lampante che Menelao volesse la vendetta… e sapevamo che, malgrado le argomentazioni di Ulisse, saremmo arrivati alla guerra e sono molto curiosa di scoprire come ci verrà narrata.��

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    1. Menelao e suo fratello non sono mai stati famosi per la simpatia in effetti 🤣🤣

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  8. Nella seconda parte del libro Odysseo cresce e diventa uomo. Devo dire che in questa parte ho perso la cognizione del tempo e non sono riuscita a dare un'età a quello che consideravo un ragazzino ma che cresce, matura come uomo e non solo. Se mi si chiedesse che età abbia Odysseo nel momento in cui presenta ai suoi la sua sposa non saprei dirlo. Magari mi sono persa qualche riferimento temporale, non so. In questa seconda parte del libro arriva la maturità anche dal punto di vista dipolomatico per il ragazzo che, pur non sentendosi pronto per un ruolo di rilievo, si trova a fare i conti con una nuova vita per lui. L'autore è molto efficace nel rendere i suoi personaggi a tratti vividi. Odysseo emerge per la sua diplomazia ma anche per il suo carattere così come suo padre, che assume un ruolo di secondo piano, continua ad essere il perno della sua esistenza. Si affaccia il personaggio di Elena che sarà determinante (con Paride e Menelao) per il futuro non solo dei rispettivi popoli ma anche di Odysseo stesso.

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    1. Neanche io sono riuscita a tenere il conto, l'autore fa solo alcuni accenni temporali parlando di alcuni anni dopo o cose del genere

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  9. Mi sta piacendo sempre di più e, nonostante un po' di smarrimento ogni tanto per ricordare tutti i principi, tutti quei nomi che non mi rimangono impressi tranne quelli più conosciuti, devo dire che mi sto appassionando alla mitologia. Sono completamente bianca, devo colmare questa lacuna come già detto la volta scorsa. E per iniziare questo scritto di Manfredi direi che è ottimo: la sua scorrevolezza mi aiuta!

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    1. Io conosco molti dei nomi elencati ma in effetti in alcuni passaggi ci si perde un po', Manfredi ha la tendenza di elencarli spesso

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  10. La lettura di questa seconda tappa non ha fatto che confermare la mia prima impressione sull’autore, la cui penna è scorrevole e al tempo stesso incisiva, leggera nel raccontarci una storia sicuramente ai più già nota, ma mai noioso perché arricchita di particolari inediti.
    Quello che più mi ha colpito in questa parte è il senso di pace e di onestà e trasparenza di Odisseo, il suo crescere affianco e per merito di un padre che egli continuerà a chiamare re anche quando decide di investirlo della sua corona e farne il sovrano di Itaca.
    Da Laerte Odisseo impara e fa propria l’idea di pace, di una pace che potrebbe sembrare in qualche modo egoistica difesa della tranquillità che regna nel piccolo mondo di Itaca, per alcuni versi così distante dallo sfarzo dei molti altri regni di Achaia; in realtà quella che Odisseo tenta di difendere a tutti i costi fino alla fine è una pace che guarda al passato, a quell’unione che avevano creato gli Argonauti e che gli è rimasta impressa dai racconti del padre, ma anche al futuro, in una prospettiva di perdita da parte di un’intera comunità in termini delle conseguenze che potrebbe portare una guerra.
    Mi è piaciuto molto anche l’approccio di Odisseo all’amore; lui ha negato il suo amore alla più bella tra le belle e si è legato, in realtà un tantino frettolosamente (almeno per ciò che traspare dalla narrazione di Manfredi) a Penelope. In questa ondata di dedizione improvvisa ci ho visto una sorta di predestinazione, la stessa ma al contrario di quella che Odisseo aveva visto in Elena pensando che la sua bellezza avrebbe potuto essere causa di guai.
    Le ultime pagine hanno quel senso di attesa febbrile di chi aspetta di sapere anche se già sa come andrà a finire e invitano a proseguire in questa lettura condivisa!

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    1. Odisseo quando parla di Elena ripete spesso che non vuole guardarla per evitare di essere irretito anche lui, la sua è una scelta consapevole. Mi piace che voglia un amore più puro e pulito, proprio come la sua isola

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  11. Questo romanzo mi piace sempre di più pagina dopo pagina!
    Di questa tappa la parte che ho preferito è stata quella relativa alla storia di Elena e del suo dover scegliere marito, in quanto ci ha permesso di iniziare a conoscere quelli che saranno gli eroi dell'Iliade. Certo è che leggendola non ho potuto fare altro che ridere, pensando a cosa porterà questo giuramento.
    Per quel che riguarda i personaggi, secondo me Manfredi ha voluto mettere in luce il fatto che Odysseo sia ancora molto giovane attraverso la sua "dipendenza" dal consiglio paterno, nonostante mostri già molti aspetti della sua proverbiale genialità, credo che non sia ancora al massimo del suo "potenziale" Inoltre sto trovando odysseo un personaggio estremamente pacifista, con degli ideali che guardano al passato molto forti.
    Personaggio che mi sta piacendo molto è Penelope, ma non avevo dubbi, dato che l'ho sempre trovata più intelligente persino del marito in qualsiasi racconto la riguardasse.
    Unico appunto è sul nome dei personaggi scritti come trascizione dal greco: la mia scarsissima conoscenza della lingua (da brava persona che non ha fatto il liceo classico) fa sì che alcuni fra un po' manco li riconosco ed altri (tipo Agamennone) ho dovuto leggerli almeno 5 volte prima di capire come pronunciarli...

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    1. 🤣🤣Io ho fatto il liceo scientifico e quindi come te ho avuto qualche problemino a riconoscere tutti i nomi, ma da un lato mi piace, lo rende in qualche modo più realistico

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