sabato 8 gennaio 2022

GDL Il mio nome è nessuno di Valerio Massimo Manfredi capitoli 1-10



Titolo: Il mio nome è Nessuno. Il giuramento
Autore: Valerio Massimo Manfredi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 22 maggio 2017
Pagine: 353
Prezzo: 11,40 €
Versione e-book: 7,99 €


Trama: 

Ulisse, Odysseo, Nessuno: l'uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari, l'eroe più formidabile e moderno di tutti i tempi è qui, in queste pagine. E ci parla in prima persona, raccontandosi con tutta l'umanità e il coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette secoli, più immortale di un dio.
Dalla nascita nella piccola, rocciosa Itaca alla formazione di uomo e di guerriero al fianco del padre Laerte, dalle braccia materne della nutrice Euriclea al vasto mare da navigare sino a Sparta, dalla abbagliante e pericolosa bellezza di Elena all'amore per Penelope, dal solenne giuramento tra giovani principi leali al divampare della tremenda discordia: questo romanzo, primo di due volumi, segue Odysseo fino alla resa di Troia, grandiosa e terribile. Prima ancora che inizi il nòstos – lo straordinario viaggio di ritorno – l'avventura già è costellata di incontri folgoranti, segnata da crisi profonde, dominata dall'intelligenza e dall'ardimento di un uomo capace, passo dopo passo, di farsi eroe.
La figura di Odysseo ha avuto lo straordinario destino di "reincarnarsi" infinite volte: i più grandi poeti lo hanno cantato, la sua orma profonda e sempre nuova è riconoscibile nei testi più importanti della letteratura di ogni tempo, a ogni latitudine. Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici famigliari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente.
Con assoluto rigore, ma anche con una vibrante adesione a questa materia "in continuo movimento", Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità. Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene.



Ed ecco il calendario
 
CALENDARIO:

15 GENNAIO 2022 - Discussione seconda tappa sul Blog Ombre di Carta fino a pagina 192 (ovvero fino al capitolo 19 compreso).

22 GENNAIO 2022 - Discussione terza tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 193 a pagina 281, (ovvero fino al capitolo 27 compreso).

29 GENNAIO 2022 - Discussione quarta tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 282 (capitolo 28) alla fine.

- - - - - - - - - - - ATTENZIONE SPOILER- - - - - - - - - - 

Odysseo, "colui che odia/che è odiato" un nome strano e maledetto, gli era stato imposto dal nonno Autolykos quando il protagonista aveva solo un mese di vita. 

In questi primi capitoli facciamo la conoscenza di un Odysseo giovanissimo, un bambino che cresce su un isola del mediterraneo fatta di sole, roccia e sale.


Il suo primo incontro con il padre Laerte avviene che Odysseo è già grandicello, l'uomo infatti era lontano per mare assieme agli Argonauti alla ricerca di un tesoro, il cosiddetto Vello d'oro. Fin da subito si dimostra un bambino sveglio e dalla lingua veloce. Ha un istruttore, impara l'arte della caccia, si allena per diventare un giorno un re, per prendere il posto di suo padre come condottiero, marinaio, signore della sua isola. Da Laerte conoscerà, e permetterà al lettore di conoscere, le storie degli Argonauti, di Herakles, di Iason, di Kastor e Polydeukes, di Peleo dei Mirmidoni. Laerte è un uomo giusto e ama teneramente il figlio, tra i due si crea un bel rapporto padre-figlio che ho apprezzato molto, mi è piaciuta molto la figura di Laerte, il modo in cui cresce e istruisce il figlio. Quando è appena fatto uomo Odisseo fa la conoscenza del nonno Autolykos , questi infatti l'aveva invitato ad una battuta di caccia quando era un neonato, Odysseo si reca quindi sul Parnaso, dove questi ha la sua residenza. 


Autolico al contrario di Laerte è un uomo duro e senza scrupoli , che mette Odysseo alla prova con un tranello durante la caccia al cinghiale. È un personaggio strano che non sono riuscita bene a inquadrare, però sono curiosa di capire se avrà un ruolo più avanti. 




Quando è finalmente abbastanza adulto per partire Laerte porta Odysseo con sé per un viaggio attraverso l'Achaya per conoscere i più importanti re e i loro eredi in modo da stringere alleanze e conoscere la bellezza come le brutture del mondo. La primissima parte di questa tappa non mi ha coinvolta moltissimo nonostante lo stile narrativo di Manfredi si riveli ancora una volta impeccabile, ha uno stile semplice e molto diretto, non si perde in mille fronzoli ma descrive e racconta con dovizia di particolari. Gli ultimi due capitoli invece, con la partenza per il viaggio tra i re dell'Achaya diventa molto più interessante e coinvolgente. Sono molto curiosa di scoprire cosa succederà nella prossima tappa. 

28 commenti:

  1. Valerio Massimo Manfredi è un autore che mi ha fatto ricredere sul genere storico. Storie di personaggi storici importanti mi hanno sempre spaventata (perchè ammetto di non aver mai amato la storia) ma quando decisi di leggere Il romanzo di Alessandro grazie alla penna di questo autore mi sono davvero ricreduta.

    Con la storia di Ulisse, o meglio, di Odysseo, ho avuto la conferma di quanto sia la penna a fare la differenza. Manfredi mi ha fatto conoscere un Odysseo che non conoscevo essendomi sempre limitata alle sue tradizionali avventure e a ciò che ci hanno insegnato a scuola.
    In questa prima parte ho conosciuto un bambino che dimostra subito di che pasta è fatto: si contende il ruolo di protagonista con suo padre, quel Laerte che conoscevo solo di rimando ma che la cui figura mi è ora molto più chiara. Il Re di Itaca dimostra di avere una gran fiducia nel figlio, si relaziona con lui quasi come ad un pari e questo non è scontato da parte di un sovrano. Molto interessante anche la figura del nonno di lui, quell'uomo-lupo che spaventa tutti ma che il ragazzino stima e rispetta avendo avuto al suo cospetto una positiva esperienza di caccia. Negli ultimi capitoli inizia il viaggio: non vedo l'ora di viaggiare con lui.

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    1. Anche io ho letto Alessandro molti anni fa, bellissimo

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  2. Non avevo mai letto nulla di Manfredi finora, ma, appassionata da sempre della mitologia greca, sono stata felice di iniziare questo romanzo, che mi ha catturato sin dalle prime pagine, con un incipit potente in cui emerge tutta la stanchezza dell’uomo che la vita e gli dei hanno provato per lungo tempo.
    A differenza di te, Ombretta, ho amato molto la parte iniziale, in cui ci viene presentato un Odisseo non molto conosciuto, un bambino che vive in attesa del padre Laerte, valoroso re di Itaca e che sembra essere stato in qualche modo maledetto dal nonno Autolyxos, imponendogli un nome che ha a che fare con l’odio, ma che alla prima occasione lo mette alla prova e allo stesso tempo lo protegge, convincendosi della perfezione di quel nipote che avrebbe di certo voluto come figlio.
    È fonte di grande tenerezza il rapporto di Odisseo con quel padre potente che però con lui dimostra il suo lato più tenero e che allo stesso tempo lo forma, lo plasma in attesa del momento in cui sa che prenderà il suo posto, gli insegna la diplomazia e l’importanza di legami di amicizia con gli altri sovrani per garantire la pace.
    Quando Odisseo raggiunge l’età giusta, insieme compiono un vero e proprio viaggio di formazione, durante il quale Odisseo ne comprende il senso, quello di andare oltre i confini della sua piccola terra ed arrivare a vedere fino a che punto può spingersi l’essere umano e quali e quante azioni immonde possa compiere pur di raggiungere o mantenere il proprio potere.
    Per il momento lo trovo molto bello e coinvolgente, scritto in maniera impeccabile è assolutamente non pesante o noiosa.
    Sono curiosa di proseguire…ci vediamo alla prossima tappa!

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    1. Anche io ho apprezzato molto il rapporto padre-figlio e il metodo di insegnamento di Laerte, sul campo ma non crudo come il nonno

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  3. allora mi sa che ho fatto un casino, avevo scritto il commento e non lo ritrovo. lo riscrivo.
    Dicevo che non avevo mica capito che Odysseo era Ulisse..namo bene.
    comunque partendo dal fatto che Manfredi mi piace molto come scrittore, questo non è il primo libro che leggo di lui.
    Interessante il chiamiamolo riti di iniziazione, la cosa che il re porta suo figlio a conoscere gli altri regni affinche stringa amicizia con gli altri principi, perche saranno poi loro come Odysseo a portare avanti i futuri regni.
    Interessante e alquanto ambigua la figura del nonno. Quella che non mi è piaciuta per niente è la principessa, quella che adesso non ricordo il nome che chiede ad Odysseo di sposarla.
    Ne vedremo delle belle.

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    1. 🤣🤣È il nome greco di Ulisse, la principessa è Elena😁

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  4. Non avevo mai letto Manfredi e sono rimasta piacevolmente sorpresa dal suo stile di scrittura, trattandosi infatti di un romanzo storico mi aspettavo qualcosa di più "pesante" e invece i capitoli sono molto scorrevoli e coinvolgenti.
    Mi è piaciuta molto l'idea di presentarci la figura di Odysseo bambino, sottolineando gli avvenimenti che hanno contribuito a plasmare l'uomo che poi si troverà ad affrontare le avventure che conosciamo, ad esempio secondo me è emblematico in questo senso l'episodio del cinghiale durante la visita al nonno.
    Ho apprezzato anche il risalto dato alla figura di Laerte, un personaggio che nell'epica rimane sempre un po' in disparte a beneficio del figlio ma che qui riveste un ruolo di primo piano e costruisce un bellissimo rapporto con il nostro eroe.
    Sono molto curiosa di scoprire come andrà avanti la triste vicenda di Herakles e, soprattutto, di leggere cosa succederà nel proseguimento del viaggio intrapreso negli ultimi capitoli.

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    1. La ferita alla gamba era emblematica di Ulisse è stato bello scoprire nei particolari come se la sia procurata

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  5. Ecco Ombretta, tu hai scritto che Odysseo si rivela subito un bambino sveglio e dalla lingua veloce, io che sono sempre più cattivella avrei scritto "un saputello rompiscatole"! ahahahah a parte gli scherzi, al momento non so ancora dare la mia opinione su questo romanzo: lo stile è sicuramente scorrevole anche se la parte del prologo l'ho trovata un po' troppo lirica; non so però ancora se a livello di trama mi sta conquistando o meno. Mi è piaciuto molto il personaggio di Autolycus (quando ha detto al nipote "ma come parli?" mi stavo sbellicando), al momento è il mio preferito, sebbene non sia propriamente uno stinco di santo. La storia di Heracles me la ricordavo diversa, cioè io sapevo che fosse stata Era a farlo diventare folle e di conseguenza a far sì che lui stesso uccidesse la propria famiglia. Non so se questa sia un'altra versione o se l'abbia rimaneggiata Manfredi per esigenze narrative. Staremo a vedere come proseguirà il romanzo, per ora sospendo il giudizio :-)

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    1. Devo dire che anche io la conoscevo come te la storia di Ercole ma conoscendo la mitologia greca potrebbe essere benissimo una delle tante versioni della storia

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  6. Amo il romanzo storico, ma di Manfredi non avevo mai letto nulla, nonostante mi fosse stato più volte consigliato da un'amica, quando eravamo adolescenti. Quindi ho colto l'occasione al volo, ora, tanto più che la trilogia di Ulisse l'avevo inserita nella mia Wishlist nemmeno più mi ricordo perché esattamente. Forse perchè, pur non avendo mai letto L'odissea per intero, la storia omerica di Ulisse mi ha sempre attratto, così come mi dà sempre mi attraggono i miti greci.
    Come te, anche io ho trovato poco coinvolgenti i primissimi capitoli: a parte i riferimenti a personaggi e miti famosi (vedi gli Argonauti e il vello d'oro), c'è poca azione, nonostante si cominci già a intuire l'aura di mistero che circonda il nonno di Odysseo. Anche se devo dire che lo stile di Manfredi mi piace. Non pensavo francamente, mi ero fatta un'idea totalmente sbagliata dei suoi romanzi. Invece, mi sono dovuta ricredere: lo stile mi piace molto, non troppo ricercato, ma nemmeno banale; descrittivo senza eccedere e divagante solo il giusto.
    Anche io sono curiosa di sapere come va avanti...solo che niente, ho già quasi finito anche la seconda tappa, non ce l'ho fatta ad aspettare😅

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    1. 🤣🤣Io mi sono fermata perché se no non sarei stata obbiettiva nel commentare😅

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    2. 😂😂😂😂 comunque più va avanti più mi piace...a febbraio e marzo continuiamo con la trilogia, vero?😂😂

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  7. Amo la mitologia e non potevo fare a meno di partecipare a questo GDL (il mio primo tra l’altro). Non avevo mai letto nulla di Valerio Massimo Manfredi e sono rimasta affascinata dalla sua penna, con una narrazione fluida, scorrevole e coinvolgente ci presenta Odysseo , il più famoso degli eroi della mitologia greca. Tutti conosciamo la sua grande astuzia ed il suo lungo viaggio per tornare nella sua amata Itaca, ma non tutti conosciamo il suo percorso di crescita e formazione e in questa prima parte del libro Manfredi porta alla luce la sua infanzia e la sua adolescenza, scopriremo come è stato allevato ed educato, il suo bellissimo rapporto con il padre Laerte che gli racconta delle sue imprese con gli argonauti, conosceremo il nonno Autolykos e del perchè gli abbia dato quel nome e dell’insegnamento che, seppur cruento, gli ha lasciato e cioè di non fidarsi mai di nessuno e credo che abbia influito parecchio sulla sua personalità; ed ancora scopriremo dei viaggi che il piccolo Ulisse fa con il padre in tutta la Grecia, per conoscere re e principi, in particolare il soggiorno a Micene e tutto ciò che vi accade. Anche io come Nadia ricordavo che la follia di Herakles fosse opera della gelosia di Era, ma dal racconto del piccolo Eumelos sembrerebbe che i fatti siano andati in modo diverso, magari ciò che racconta Eumelos sono menzogne? Lo scopriremo nel proseguo... e sono molto curiosa di scoprire altri episodi e personaggi meno noti. Per adesso sono abbastanza soddisfatta :-)

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    1. Il fatto che Manfredi riesca a rendere interessanti i personaggi del passato senza annoiare il lettore è una cosa che ho sempre apprezzato

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  8. Prima lettura per questo scrittore. Pur essendo appassionata di storici la storia antica non la considero molto.
    Lettura scorrevole e la narrazione in prima persona aiuta molto.
    Logicamente la parte letta, trattando della infanzia/giovinezza di Ulisse, non è stata trattata nell Odissea, ma già qui compaiono i futuri protagonisti di quegli eventi conoscendone i tratti caratteriali e le amicizie e parentele.
    Odysseo non mi è troppo simpatico... Troppo un "Sò tutto io" mentre credo che ci sorprenderà il nonno Autolycus.
    Per ora quindi una lettura gradevole ma spetto di leggere il resto per dare giudizio definitivo.

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    1. 🤣🤣Sì, è un po' spocchiosetto il ragazzino ma deve evolvere molto quindi incrociamo le. Dita

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  9. Alla faccia quanto avete scritto :)
    Vedo che abbiamo più o meno la stessa opinione. Non avevo mai letto nulla di Manfredi e devo ammettere che un po' lo snobbavo in quanto il mio ex capo, vecchietto saccente e un tantino rigido, ogni volta che partivamo per la trasferta si faceva accompagnare da un romanzo di Manfredi e questo me lo rendeva antipatico.
    Però mi sono totalmente ricreduta in questi prima 10 capitoli. Anche se i primissimi non mi hanno del tutto conquistata gli ultimi 2/3 che ti lanciano direttamente dentro la storia mi stanno prendendo molto.
    Bella bella la storia di Heracles che non so se sia una trovata narrativa o un'altra versione del mito ma comunque mi affascina.
    E altrettanto bella la storia di Odisseo dall'infanzia: un approccio che non mi aspettavo e che mi ha piacevolmente stupita.
    Mi piace poi la struttura con capitoli brevi e anche la scrittura di Manfredi che si vede che di pagine ne ha macinate...

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    1. Manfredi è molto bravo, riesce a far appassionare alla storia anche i meno interessati

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  10. Vedo che sono in buona compagnia, anche io per la prima volta leggo questo autore; fino ad ora non mi ero mai avvicinata perché pensavo di non essere in grado e all'altezza dei suoi testi invece la sua scrittura è appassionante e scorrevole.
    Sono quasi del tutto bianca sulla mitologia greca, a grandi linee conosco le storie ma, per lo stesso motivo di sopra, non ho mai avuto il coraggio di affrontare queste letture. Forse troppi nomi non so, ma da queste prime pagine mi è venuta voglia di recuperare e leggere qualcosa.
    Per il momento mi è piaciuto tutto, anzi sono andata già avanti, non sono riuscita a staccarmi dalle pagine e dal viaggio che Laerte e Odysseo stanno affrontando.

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    1. In effetti ha inserito molti nomi e alcuni anche poco o per nulla conosciuti soprattutto per chi come te è a digiuno di mitologia. Io moltissimi li conoscevo ma in caso contrario forse mi sarei annoiata a leggerli

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  11. È da tanto che volevo leggere qualcosa di Manfredi ma non so perché non trovavo il libro giusto. Questo in realtà lo hai trovato tu ma fino a ore devo dire che mi piace moltissimo.
    Forse perché amo quei personaggi da sempre e sono sempre stata affascinata sia da loro che dal periodo storico. Il viaggio di Odysseo con il padre attraverso la Grecia, a conoscere quelli che poi diventeranno come lui re e suoi amici e compagni di avventura mi è piaciuto molto. L’ho trovato originale. Mi è piaciuta molto anche la figura di Mentore. Manfredi è riuscito a rappresentarlo così come me lo sono sempre immaginata. Sono ansiosa di continuare a leggere.

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    1. Di Manfredi ti consiglio vivamente anche Alessandros, è una trilogia bellissima sulla vita di Alessandro Magno

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  12. Avevo scritto il commento ma non me l'ha pubblicato.
    Mi hanno sempre incuriosito i libri di manfredi ma non ne avevo mai letto uno.
    In quanto amante della mitologia sto amando questo libro..
    Anzi l'ho praticamente divorato..
    Stiamo conoscendo un odhysseo ragazzino in trepida attesa del padre e letteralmente pendente dalle sue labbra.e un pdhysseo curioso che non si accontenta dei racconti ma cerca la verità sempre.
    Dal nonno impara una lezione molto dura ma che lo cambierà profondamente..
    E artrosi un po arrogante e saccente..
    E un po mi ha colpita la durezza con cui si ė rivolto ad Elena..

    Però mi sta piacendo un casino

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  13. Prima esperienza con me nella lettura di Manfredi..
    Bhe che dire, a prescindere dal fatto che dai secoli dei secoli amo i miti e gli eroi della grecia.. trovare qui l'infanzia di Ulisse per me è stata una piacevole sorpresa.. un ragazzino sveglio cresciuto dalla servitù, conosce il padre quando ormai è grande e apprende da lui qualcosa sulle sue "missioni"... A me fa tenerezza Euriclea per l'amore materno che prova per il piccolo Ulisse un amore che la stessa madre di Ulisse non mostra... Tanta roba il nonno "esso stesso un lupo" insegna al nipote la vera legge della vita... Non fidarsi MAI di nessuno... Mi affascina anche la storia degli argonauti (compagni di missioni di laerte) e soprattutto di Ercole... C'è qualcosa dietro sicuramente... E questo viaggio della fine della tappa mi ha intrigata molto... Andiamo avanti con molte aspettative da parte mia

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  14. La mitologia e gli eroi greci mi hanno sempre affascinato molto, soprattutto per tutto ciò che riguarda Omero e i suoi scritti. Inoltre sono sempre stata un'appassionata di Manfredi e questo libro ce l'avevo lì da leggere da secoli, per cui sono stata molto contenta di avere finalmente l'occasione per prenderlo in mano.

    Come dicevo, gli eroi greci mi sono sempre piaciuti, ma ammetto di essere abbastanza ignorante su di loro e questa prima parte del romanzo l'ha dimostrato del tutto: del passato di Ulisse ricordavo praticamente zero e il collegamento con gli Argonauti mi mancava completamente. Ma il bello di questi libri è anche questo, no? Poter accrescere la propria cultura generale senza necessità di star sui banchi di scuola...
    Per il resto il libro mi sta piacendo molto, lo stile è accattivante ed avvolgente (infatti credo di aver letto l'intera prima tappa in meno di un'ora). Io te lo dico: non so per quanto riuscirò davvero a seguire le tappe, perchè potrei presto ritrovarmi a non metterlo più giù...

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  15. Anch'io per la prima volta leggo Manfredi. Sono stata sempre attratta dalla mitologia greca,da quando alle medie si studiava ad epica l'odissea. Pensavo in una scrittura più pesante, invece il racconto di Odysseo è scorrevole già dalle prime pagine.
    Il racconto della sua prima caccia con il nonno è stata molto forte; il nonno l'avrebbe sacrificato facilmente solo per tastare la sua forza e coraggio. Per quanto riguarda Hercules non sapevo la sua storia ma che trauma trovarsi la famiglia uccisa e avere la colpa. Vediamo alla prossima tappa cosa succede.

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  16. scusate il ritardo, eccomi!
    che sorpresa questo romanzo di Manfredi (di cui conservo lo splendido ricordo de "Lo scudo di Talos")!
    Mi è piaciuto fin da subito: la scrittura in prima persona, la scelta di far parlare uno dei miei eroi preferiti di sempre, la mitologia greca, il ritmo narrativo. tutto lo rende scorrevole e interessante.
    pensavo di essere preparata, di sapere già cosa sarebbe accaduto - la storia di Ulisse /Odysseo è nota a tutti per forza o per amore- e invece mi sono stupita.
    Sono rimasta affascinata dal nonno di Ulisse, che sceglie il nome del bambino e che in qualche modo segna un destino.
    è una figura affascinante, che da subito impartisce una lezione fondamentale all'amato nipote, una figura che non conoscevo affatto.
    e sono rimasta affascinata dai miti che si intreciano alla storia principale: gli argonauti, Ercole e le sue dodici fatiche in seguito al massacro della famiglia, Antigone che decide di violare le leggi e dare degna sepoltura al fratello, una giovanissima Elena di Troia che sospira e dichiara fortunata la donna che Odysseo sceglierà, e che sente già il peso/condanna della propria bellezza.

    questi primi capitoli che fanno luce sull'infanzia e l'adolescenza dell'eroe mi hanno catturata e non vedo l'ora di scoprire il seguito, che Manfredi riporta in vita con grande freschezza e maestria.
    dove mi porterranno le parole di Odysseo? quali avventure e quali moti dell'anima scoprirò? non vedo l'ora di proseguire nel viaggio e già vedo la civetta dai grandi occhi segnare la strada!
    Che bella scoperta questo romanzo!!

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