Autore : Andrej Sapkowski
Editore : Nord
Pagine : 370
Sinossi :
Geralt è uno strigo, un individuo più forte e resistente di qualsiasi essere umano, e si guadagna da vivere uccidendo quelle creature che sgomentano anche i più audaci: demoni, orchi, elfi malvagi... Strappato alla sua famiglia quand'era soltanto un bambino, Geralt è stato sottoposto a un durissimo addestramento, durante il quale gli sono state somministrate erbe e pozioni che lo hanno mutato profondamente. Non esiste guerriero capace di batterlo e le stesse persone che lo assoldano hanno paura di lui. Lo considerano un male necessario, un mercenario da pagare per i suoi servigi e di cui sbarazzarsi il più in fretta possibile. Anche Geralt, però, ha imparato a non fidarsi degli uomini: molti di loro nascondono decisioni spietate sotto la menzogna del bene comune o diffondono ignobili superstizioni per giustificare i loro misfatti. Spesso si rivelano peggiori dei mostri ai quali lui dà la caccia. Proprio come i cavalieri che adesso sono sulle sue tracce: hanno scoperto che Geralt è gravemente ferito e non vogliono perdere l'occasione di eliminarlo una volta per tutte.
Recensione :
Ho iniziato questo romanzo attratta dalla serie tv, la storia è narrata in terza persona dal punto di vista del protagonista Geralt di Rivia. Geralt non è un comune essere umano, da bambino infatti è stato scelto, assieme ad altri bambini come lui, per subire delle modifiche fisiche ed essere addestrato per diventare uno strigo. Possiede una grande forza, una capacità innata nel combattimento, una mente brillante e dei poteri magici. La linea narrativa salta tra il presente, ambientato nel tempio della Dea Melitele in compagnia della Superiora Nenneke e il passato, nel quale ci vengono raccontate le avventure vissute dallo strigo nei suoi vagabondaggi. La storia scorre veloce ma lo stile narrativo dell'autore risulta a mio avviso troppo simile a quello delle favole per bambini per coinvolgere appieno un lettore adulto. Tra le vicissitudini di Geralt incontriamo spesso personaggi delle favole trasformati e modificati in una sorta di buffa parodia, che da un lato diverte dall'altro lascia un po' perplessi. I personaggi secondari che ruotano attorno al protagonista sono solo delle macchiette poco caratterizzate, l'unico ad avere una vera profondità è proprio Geralt, che mi è piaciuto per il suo sarcasmo e la sua rettitudine. Nel complesso è un romanzo che scorre bene ma non mi ha conquistata, di sicuro non leggerò i seguiti.
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