Autrice: Alessia Gazzola
Titolo: Lena e la tempesta
Editore: Garzanti
Anno: 2019
Pagine: 362
Sinossi:
Dall’autrice della serie l’Allieva, straordinario successo in libreria e in tv, un romanzo sulla magia dei nuovi inizi e la voglia di vivere andando oltre le proprie barriere. Un romanzo con una protagonista che deve fare i conti con sé stessa, il suo passato e un pesante segreto. Un romanzo che ha il profumo del mare, la delicatezza della sabbia tra le dita, la forza delle onde in tempesta.
Ognuno di noi ha dei segreti. Solo uno è inconfessabile.
Si dice che ciascuno di noi, nel corso della propria vita, accumuli in media tredici segreti. Di questi, cinque sono davvero inconfessabili. Lena ne ha soltanto uno, ma si fa sentire dentro come se ne valesse mille. E per quanto si sforzi di dimenticarlo, è inevitabile per lei ripensarci mentre dal traghetto scorge l’isola di Levura, meta del suo viaggio. Levura, frastagliata e selvaggia, dove ha passato le estati indimenticabili della sua giovinezza. Dove non ha più rimesso piede da quando aveva quindici anni. Da quando ogni cosa è cambiata. Ora suo padre le ha regalato la casa di famiglia e lei ha deciso di affittarla per dare una svolta alla sua esistenza. Perché si sente alla deriva, come una barca persa tra le onde. Perché il suo lavoro di illustratrice, che ama, è ad un vicolo cieco. Lena non sarebbe mai voluta tornare a Levura, non sarebbe mai voluta tornare tra quelle mura. Ma è l’unica possibilità che ha. Mentre apre le finestre arrugginite e il vento che sa di mare fa muovere le tende, i momenti dell’ultima vacanza trascorsa lì riaffiorano piano piano: le chiacchierate, gli schizzi d’acqua sul viso, le passeggiate sulla spiaggia. E insieme il ricordo di quel giorno impresso a fuoco nella sua mente. Il suo progetto è quello di stare a Levura il tempo di trovare degli affittuari per poi ricominciare altrove tutto quello che c’è da ricominciare. Eppure nulla va come aveva immaginato. Lena non sa che quella stagione che abbronza il suo viso chiaro e delicato sarà per lei molto di più. Ancora non sa che l’isola sarà luogo di incontri inaspettati come quello con Tommaso, giovane medico che dietro un’apparente sicurezza nasconde delle ombre. Giorno dopo giorno Lena scopre che la verità ha mille sfumature. Che niente è davvero inconfessabile. Perché spesso la colpa cela solo una profonda fragilità.
Recensione :
Lena Santoruvo è la protagonista di questa storia, è l'unica figlia di due famosi ed eccentrici scrittori, lei è un illustratrice non ancora affermata, piena di talento ma con qualche problema di autostima. Una violenza terribile subita durante l'adolescenza le ha tarato le ali in tutti i sensi, perché Lena non riesce più ad avere fiducia in sé stesso ma soprattutto negli altri, non riesce ad aprirsi con le persone e non riesce ad avere un rapporto normale con gli uomini. Ogni tocco estraneo la riporta a quella notte.
"È un po’ il mio karma. Tutta colpa del pallore ottocentesco, delle sopracciglia che non sfoltisco mai e dell’espressione da Maria Goretti che mi ritrovo. Ma anche della mia timidezza, che poi non è timidezza, ma incapacità a lasciarmi andare. Fatto sta che la mia vita sentimentale è destinata a rimanere movimentata come il deserto del Gobi."
La storia inizia con Lena che dopo tanti anni di assenza torna alla sperduta isola di Levura, luogo di villeggiatura della sua infanzia ma anche luogo in cui si sono svolti gli eventi che hanno cambiato per sempre la sua vita. Nella villetta di famiglia cerca un punto da cui ripartire nella speranza di spiccare il volo una vita per tutte e chi lo sa, magari anche di liberarsi dei suoi demoni.
Alessia Gazzola tocca il tema della violenza sulle donne con molta delicatezza, la storia ci viene presentata pian piano attraverso i ricordi confusi e sconvolti della protagonista. Lena non ha mai raccontato a nessuno cosa le sia accaduto quella notte, neppure ai genitori, si trascina dietro questo fardello completamente da sola, cosa che le impedisce a mio avviso di elaborarlo veramente. Lena infatti è rinchiusa nel suo cervello, dietro alle sbarre dei suoi stessi pensieri che si rincorrono costantemente senza trovare mai una via di fuga. La storia di per sé è molto carina, i personaggi sono ben delineati ed eterogenei. L'autrice alterna momenti intensi ad altri più leggeri e divertenti. La protagonista mi è piaciuta abbastanza, ha una forte dose di autoironia che ho apprezzato molto anche se non condivido la sua decisione di rinchiudersi in se stessa , escludendo dalla sua vita tutti coloro che le vogliono bene, in primis la madre che per quanto sia un po' eccentrica e svampita è palese che le vuole bene e le sarebbe di sostegno. Inoltre ho trovato questo continuo ritornare al passato da un lato comprensibile dall'altro un po' snervante alla lunga, perché la protagonista non ha una vera e propria maturazione, un elaborazione di questo dolore completa. Penso che manchi in questa storia un approfondimento psicologico per quel che concerne il trauma subito, l'autrice si limita ad un continuo rinvangare lo stesso ricordo. Nel complesso comunque la storia scorre bene, è una lettura nonostante il tema trattato leggera e coinvolgente, adatta anche a lettrici più giovani che si avvicinano a questo argomento.
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