lunedì 22 giugno 2020

Gruppo di lettura: Fiore di roccia di Ilaria Tuti

Trama
UNA VICENDA EPICA E INTENSA CHE LA STORIA AVEVA DIMENTICATO

IL NUOVO GRANDE ROMANZO DI UN'AUTRICE SEMPRE PIÙ APPREZZATA ANCHE ALL’ESTERO



Dalla voce potente della creatrice di Teresa Battaglia, un'indimenticabile storia di coraggio, generosità e resilienza femminile



«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù.

Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle.

Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame.

Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riem­piono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore.

Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione.

Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli bianchi, li chiamano – ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i ’fiori di roccia’.

Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire.

Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.»



Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.

Il libro è di 320 pagine e costa 18,80€ il cartaceo, su IBS potete prenotarlo autografato dall'autrice. L'ebook costa 9,99.

............... ATTENZIONE SPOILER..............
Buongiorno a tutti lettori, eccoci con la seconda tappa di questo romanzo di Ilaria Tuti. Nelle prime cento pagine avevo fatto un po' di fatica e entrare in sintonia con la storia, l'autrice con il suo stile particolareggiato e poetico mi aveva tenuta incollata alle pagine ma la trama per il mio gusto era decisamente troppo scarna. In questa seconda parte invece la storia decolla. Alle Portatrici vengono affidati nuovi e difficili compiti, le salite al fronte a volte portano speranza, altre coraggio, altre ancora sono sommerse di terrore e angoscia. Le Portatrici ormai sembrano essere diventate  parte integrante dell'esercito che ogni giorno aspetta di vederle arrivare da lontano con i loro sorrisi e i canti. Perché nonostante tutto loro camminano e cantano, cantano per sdrammatizzare e allontanare la paura, perché il rischio di finire uccise è più che reale. Spesso infatti camminano tra pallottole sparate da lontano e azioni militari al limite del suicidio. Il rapporto tra i personaggi principali diventa a questo punto  più forte e coinvolgente, dando maggiore spessore ad alcuni di essi e lasciando un po' in disparte altri che avrei forse voluto vedere un po' più presenti come Viola e Lucia. Quest'ultima mi piace molto, è una mamma coraggio dal sorriso tenero ma dalla fibra d'acciaio. L'incidente di Agata da finalmente  una bella scossa alla storia e rende la ragazza ancora più simpatica ai miei occhi. Questa protagonista mi piace veramente molto, è un personaggio forte e intrepido, nonostante le sue paure e insicurezze. Il coraggio delle Portatrici è incredibile e commovente. Sono contenta di aver fatto la loro conoscenza, rappresentano uno scorcio della nostra storia molto toccante.

Ed ecco il calendario



CALENDARIO:



1 GIUGNO 2020 - Iscrizioni e calendario delle tappe.



8 GIUGNO 2020 - data di uscita del romanzo - Taggateci su INSTAGRAM ( oppure inviateci la foto privatamente e noi la condivideremo su IG) con la foto delle vostre copie, digitali o cartacee, noi siamo @desperate_bookswife e @ombre_di_carta , usando questo hashtag #fioredirocciagdl , spedirò un segnalibro fatto a mano (da me, quindi di nessun valore commerciale) alla foto che a noi piacerà di più. Avete tempo dall'8 giugno fino al 14 giugno compreso e successivamente dovrete commentare tutte e tre le tappe. Al termine del GDL comunicheremo il nome del vincitore.



15 GIUGNO 2020 - Discussione prima tappa sul Blog Desperate Bookswife fino a pagina 105 (ovvero fino al capitolo 12 compreso).



22 GIUGNO 2020 - Discussione seconda tappa sul blog Ombre di Carta da pagina 106 a pagina 210, (ovvero fino al capitolo 31 compreso).



29 GIUGNO 2020 - Discussione terza tappa sul blog Desperate Bookswife da pagina 211 (capitolo 32) alla fine.



Adesso non vi resta che iscrivervi commentando questo post e riportando la vostra email per ricevere le il promemoria :-) 



Vi aspettiamo, a presto, un abbraccio


4 commenti:

  1. Bello, scorrevole e decisamente originale. Agata mi piace molto, il suo modo diretto di rivolgersi anche al capitano e al medico dell'esercito la fanno sembrare forse più forte di quello che sia in realtà ma i suoi tentennamenti davanti al soldato ferito la fanno tornare umana. Credo che l'autrice abbia una grandissima capacità di descrivere gli avvenimenti e credo che con questa storia particolare abbia fatto centro. Vediamo come si conclude però visto che " Teresa 2"m aveva un po'delusa proprio sul finale

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    1. Anche io adoro il rapporto che si sta creando tra Agata e i due alpini. Il finale fa un po' paura anche a me soprattutto da quando è stato inserito il punto di vista del ragazzo austriaco

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  2. Ciao ragazze! Questa seconda parte mi è piaciuta molto di più: finalmente il romanzo prende quota, la storia ingrana e diventa meno statica. Agata che ferisce il cecchino austriaco e che poi, in preda ai sensi di colpa, lo nasconde in casa e lo cura mi è piaciuta molto, l’ha resa meno “perfettina” e più umana ai miei occhi. Continuo a dire che il lessico utilizzato è un po’ troppo ricercato per il personaggio, ma ormai ci ho fatto l’abitudine! Non vedo l’ora di vedere come evolverà la vicenda!

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    1. Ciao, concordo con il lessico anche io lo trovo un po' troppo per una contadina per quanto istruita possa essere. Però in questa parte sono entrata finalmente in sintonia con la storia e la protagonista

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