domenica 14 giugno 2020

Recensione : Peter Pan di James Matthew Barrie





Titolo: Peter Pan
Autore: James Matthew Barrie
Pagine: 187
Prezzo: € 7,50
Editore: Gribaudo
Trama:  
Peter Pan, il ragazzo che non vuole crescere, ha il potere di volare e vive in un'isola magica. Ma è affascinato dalle storie della buonanotte che Mary Darling racconta ai suoi figli e di sera va a trovarli nella loro casa a Londra. Durante una delle sue visite notturne perde la sua ombra, e quando Wendy, la figlia di Mary, gliela ricuce addosso, il ragazzo la invita a volare con lui verso il Paese-che-non-c'è. "Un po' di polvere di fata, un pensiero felice, e via che si va". Seguendo il misterioso e sfuggente ragazzo, Wendy e i suoi fratelli andranno incontro a mille peripezie, ai perfidi dispetti di Campanellino, alla minaccia del temibile capitan Uncino e dei pellerossa. Nella fantastica isola che non c'è conosceranno il mondo delle fate, la laguna delle sirene e il popolo dei Bambini Smarriti, bambini che come Peter Pan hanno deciso di non voler mai abbandonare l'incoscienza e la meraviglia dell'infanzia. Per più di un secolo le avventure di Peter Pan hanno conquistato generazioni di lettori e continuano ad affascinare tutti i bambini e moltissimi adulti, perché rimangono nel cuore come una riserva di polvere fatata, per volare sulle ali dell'immaginazione, ognuno verso il proprio, personale, Paese-che-non-c'è.


Recensione

La lettura e la recensione di questo romanzo per me non sono stati affatto facili. La sua storia a grandi linee la conosciamo tutti, la Disney e i film più disparati hanno fatto in modo che Peter sia un personaggio molto comune nell'immaginario. Ma lui di comune non ha proprio nulla. Come è normale che sia la Disney ha edulcorato il suo personaggio in maniera tale da renderlo simpatico, divertente e adatto a tutte le età, anche ai più piccini. In realtà questo romanzo non è così allegro e delicato,i combattimenti sono veri e propri scontri all'ultimo sangue, i pirati e gli indiani muoiono davvero ei bambini uccidono senza rimorsi di nessun tipo. Anche la piccola Campanellino èccapace di cattiverie terribili senza alcun rimorso. Se stiamo bene a vedere Peter, negli intenti dell'autore, rappresenta tutti i sentimenti più egoisti e irresponsabili di adolescenti e bambini, ma anche di molti adulti. Io da bambina amavo moltissimo il personaggio di Peter e ammetto senza alcuna vergogna di aver volato più di una volta con lui sopra l'Isolachenonc'è. Quando si è bambini è più facile sognare a occhi aperti di giocare con le fate, nuotare con le sirene o viaggiare su una nave pirata. Poi purtroppo si cresce e inevitabilmente si perde un po' di quella capacità così speciale, solo alcuni fortunati riescono a trattenerne un pochino. Io in parte mi annovero nel gruppo in questione, la lettura infatti mi consente di tornare a sognare mondi fantastici e lontani mille miglia dalla realtà. Peter non è bene né male, lui è un ragazzino da un lato cattivo ed egoista, nessuna azione per, lui ha una conseguenza, tutto sembra lecuto ai suoi occhi, dall'altroeè capace di azioni nobilissime come sacrificare la sua stessa vita pur di salvare una fanciulla in pericolo.


"La morte sarà una straordinaria avventura"

E così vale un po' per tutti i personaggi di questa storia, Wendy, Jhon e Michael abbandonano senza ripensamenti mamma e papà, senza minimamente preoccuparsi del loro dolore e delle loro paure, tanto sono sicuri che la finestra per loro sarà semprw aperta.



"... via ce ne andiamo come quelli che nel mondo sono i più senza cuore, cioè i ragazzi, ma pure così attraenti. E per un po' viviamo pienamente secondo il nostro egoismo e poi quando sentiamo il bisogno di particolari cure torniamo dignitosamente, fiduciosi di essere abbracciati invece che schiaffeggiati.."

Fanno molta tenerezza i Bimbisperduti, che la mamma l'hanno smarrita ma la vorrebbero tanto e l'arrivo di Wendy sull'isola realizza in parte i loro sogni. Wendy dal canto suo è un personaggio che non amo da subito, questa sua smania di voler fare la mamma non mi è mai appartenuta. Io mi fabbricavo i coltelli con il legno per combattere al fianco di Peter contro i pirati e aborrivo (lo faccio ancora) ago e filo. Ma verso la fine della storia proprio lei è stata capace di strapparmi parecchie lacrime,proprio lei che come me ha dovuto crescere ma che un pezzetto di cuore lo ha lasciato con Peter sull'Isolachenonc'è. 



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