martedì 18 giugno 2019

Recensione "Il mercante di libri maledetti" di Marcello Simoni






Autore: Marcello Simoni
Editore: Newton Compton
Prezzo: € 9,90
Pubblicato: 2011
Pagine: 351

Voto:

Autore

Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo, laureato in Lettere, lavora come bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, romanzo d’esordio, ha superato le 500.000 copie, ha vinto il 60° Premio Bancarella, è stato selezionato al Premio Fiesole 2012 ed è stato finalista al Premio Emilio Salgari 2012. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato anche La biblioteca perduta dell’alchimista, secondo capitolo della trilogia del famoso mercante, Il labirinto ai confini del mondo e L’isola dei monaci senza nome. Per la collana Live è uscito I sotterranei della cattedrale, che ha venduto oltre 150.000 copie.

Sinossi

Un libro misterioso. Un monaco assassinato. Un enigma senza tempo È il mercoledì delle ceneri dell’anno 1205 quando padre Vivïen de Narbonne è costretto a fuggire, braccato da un manipolo di cavalieri che indossano strane maschere. Il monaco possiede qualcosa di molto prezioso, che non è disposto a cedere ai suoi inseguitori. Sono passati tredici anni da quel terribile giorno, quando Ignazio da Toledo, un mercante di reliquie, riceve da un nobile veneziano l’incarico di mettersi sulle tracce di un libro rarissimo, l’Uter Ventorum. Si dice che contenga antichi precetti della cultura talismanica orientale, e permetta di evocare gli angeli e la loro divina sapienza. Inizia così l’avventuroso viaggio di Ignazio tra Italia, Francia e Spagna, sulle tracce di un manoscritto che qualcuno pare abbia smembrato in quattro parti e accuratamente nascosto. Solo chi è in grado di risolvere complicati enigmi, e di decifrare strani messaggi disseminati nel percorso che conduce al libro, potrà trovarlo e accedere ai suoi segreti. Ma Ignazio non è l’unico a volerlo. Ci sono personaggi loschi e ambigui che intendono entrarne in possesso, anche con l’inganno e con la forza. Chi riuscirà per primo a scoprire dove si trova? E cosa saranno pronti a rischiare, tutti coloro che lo inseguono, per svelare per primi i suoi arcani misteri? Certe porte dovrebbero rimanere chiuse


Recensione

Siamo all'inizio del XIII secolo in una delle abbazie più belle e misteriose d'Italia San Michele delle Chiuse(Sagra di San Michele)in Piemonte. E' una fredda sera invernale,il monaco Vivien de Narbonne è costretto a scappare precipitosamente pur di non essere catturato da una setta segreta e spietata,detta Saint-Vehem,che vuole sottrargli ad ogni costo un prezioso manoscritto e i segreti in esso contenuti. Durante la fuga Vivien precipita in un burrone portandosi dietro il libro e i suoi segreti. Tredici anni dopo Ignazio da Toledo,un mercante di reliquie e i suoi due compagni di viaggio,Willame e Uberto,vengono ingaggiati per recuperare l'Uter Ventorum,lo stesso manoscritto posseduto da Vivien. Si scopre così che il manoscritto servirebbe per evocare gli angeli ed entrare in possesso di tutto il loro sapere. Seguendo le indicazioni ricevute Ignazio si reca all'abazia di San Michele delle Chiuse alle porte di Torino dove scopre che il libro è stato diviso in 4 parti e per trovarle dovrà risolvere altrettanti enigmi. Braccato dalla Saint Vehem Ignazio e i suoi compagni viaggeranno dall'Italia alla Spagna per portare a compimento l'impresa e liberarsi definitivamente dalla minaccia della setta che tenterà di fermarli in ogni modo.
Avventura,intrigo,sentimento il tutto ben amalgamato. Ovviamente questo romanzo non può reggere il paragone con libri come il Nome della rosa o il Codice Da Vinci ,ai quali è stato accostato dalla critica, ma è una lettura piacevole nel suo genere. L'intreccio è ben strutturato e gli enigmi proposti al protagonista risultano nel complesso avvincenti. Belle le descrizioni dei luoghi,essendo nativa di Torino ho apprezzato in particolare quella di San Michele e delle nostre terre. Mi sono piaciuti molto anche i personaggi: Uberto,tenero e acerbo ma molto combattivo Willame,forte e fedele e infine Ignazio affascinante e misterioso. Ho apprezzato molto anche il fatto che l'autore sia riuscito fino alla fine a mantenere la suspance tenendo nascosta la vera identità dell'antagonista,Dominus,capo della Saint Vehem, che dà una caccia spietata a Ignazio. Unica pecca a mio avviso è il lessico che risulta un po' acerbo e tradisce l'inesperienza dello scrittore accostando in alcuni passaggi termini aulici e complessi ad altri eccessivamente moderni che nell'insieme vanno a creare un po' di attrito e nella ripetizione a volte monotona di aggettivi utilizzati per descrivere i personaggi e ciò che li circonda. Non può certo essere definito un romanzo di spessore ma è una buona lettura per chi apprezza i thriller di ambientazione medievale e con un tocco di magia che non guasta.




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