lunedì 29 marzo 2021

Recensione : La Corte di nebbia e furia di Sarah J. Maas

 


Serie: La Corte di rose e spine #2

Editore : Mondadori 
Autore : Sarah J. Maas
Uscita : giugno 2019
Pagine : 624

Sinossi :
"Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo... Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l'aveva distrutta. Forse Amarantha l'aveva distrutta. O forse l'avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani." 

Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo.Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

Recensione :

🔸ATTENZIONE SPOILER, se non avete letto il primo volume 🔸

Il Regno sotto la Montagna è stato distrutto, contro ogni aspettativa Amarantha ha perso, Feyre è riuscita a vincere la sua battaglia e salvare coloro che ama ma a quale prezzo? Ha dato tutto di sé stessa e ora che è finalmente libera di tornare alla corte di primavera con Tamlin, ora che potrebbe vivere il suo lieto fine, si sente morta dentro. I sacrifici che ha dovuto fare per sopravvivere le hanno richiesto un prezzo troppo alto e la sua anima mortale non sembra in grado di riprendersi, la notte il sangue delle vittime le scorre sulle mani durante i suoi terribili incubi e la vicinanza di Tamlin non sembra esserle di nessun aiuto. Pian piano la ragazza si sta inesorabilmente consumando mentre Tamlin si allontana sempre più, corroso anche lui dagli incubi e dalle sue ossessioni. Lui vive per proteggere ma con Feyre non basta, lei non è più la piccola umana che agognata solo protezione, sicurezza e tempo libero per dipingere. In questo quadro di sconforto generale si inserisce Ianthe, una Somma Sacerdotessa, una vecchia amica di Tamlin, che sembra far stare meglio Feyre stando le vicino e aiutandoli in ogni decisione. La situazione cambierà drasticamente nel momento in cui Rhysand farà la sua ricomparsa e pretenderà di ottenere la sua parte, ovvero una settimana al mese del tempo di Feyre, da trascorrere con lui nella Corte della notte. In questo luogo la ragazza inizialmente sarà reticente e scostante poi pian piano inizierà a ritrovare la sua libertà e la sua voglia di ricominciare. La prima parte del romanzo non mi stava coinvolgendo per nulla, l'atteggiamento remissivo di Feyre all'inizio era comprensibile poi pian piano aveva iniziato a stancare ed ero quasi arrivata al punto di mollare tutto interrompendo la lettura, Tamlin  che non mi era piaciuto particolarmente nel primo romanzo qui diventa un despota odioso mentre Lucien che inizialmente mi intrigava qui perde molto del suo fascino diventando un lacchè senza coraggio, nonostante veda perfettamente cosa sta succedendo a Feyre non riesce mai a trovare il coraggio di opporsi e aiutarla veramente. Anche la presenza di Ianthe è un supplizzio, le sceglie i vestiti, i gioielli, cosa deve dire e come si deve comportare, la tratta come una bambina o meglio ancora come una marionetta. Una vera delusione su tutti i fronti. Poi ad un certo punto le cose iniziano a cambiare e la Feyre combattiva e irriverente inizia a rispuntare tra le pagine dandomi buone speranze per il futuro. Se nel primo volume ero un po' titubante nei confronti di Rhys visti i suoi atteggiamenti nel Regno sotto la montagna, qui le cose cambiano decisamente in meglio e non si può fare a meno di apprezzare questo personaggio affascinante e ironico. Alla sua corte faremo la conoscenza di nuovi e interessanti personaggi che sapranno conquistare totalmente il lettore. La Corte della Notte sarà una vera sorpresa su tutti i fronti, niente è come sembra e tutti i ruoli in questo libro verranno ribaltati lasciando il lettore a bocca aperta e con il fiato sospeso. Le descrizioni dei luoghi sono spettacolari, il lettore si troverà in più di un passaggio con un desiderio struggente di essere lì e poter vedere quelle meraviglie. Unica pecca dal mio personalissimo punto di vista sono le scene hot che come mio solito trovo veramente noiose e inutili,ma questi sono gusti personali e per fortuna rimangono in questo libro una parte decisamente minima. Nel complesso mi è piaciuto molto e consiglio vivamente a chi come me ha avuto qualche problema con il finale del primo libro di tenere duro perché ne vale veramente la pena. 

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