mercoledì 31 marzo 2021

Recensione : La Corte di rose e spine di Sarah J. Maas




Titolo : La Corte di rose e spine

Autore : Sarah J. Maas

Editore : Mondadori

Pagine : 408


Sinossi

"Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me." 

Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...


Recensione

Feyre ha diciannove anni e una vita difficile, sua madre è morta che lei era piccola, la sua famiglia è finita in bancarotta e ora è costretta a vivere in un piccolo e malconcio cottage vicino al bosco. Per sopravvivere Feyre ha dovuto imparare a cacciare, un giorno però nel bosco incrocia un gigantesco lupo e lo uccide. Il lupo però non era solo un animale ma un Fae, una creatura fatata giunta fin lì superando il muro che da secoli separa le terre degli umani da quelle dei Fae. La sera stessa la casa di Feyre viene attaccata da uno spaventoso mostro. La creatura porterà Feyre nel suo mondo, "una vita, per una vita" decreta la legge e lei dovrà prendere il posto del Fae che ha ucciso. Si ritrova così prigioniera ma non come avrebbe immaginato, il mostro infatti è un bellissimo principe dei Fae, Tamlin e la sua cella sarà una lussuosa stanza in un bellissimo palazzo nelle Terre di Primavera. Durante la sua nuova vita imparerà a non fidarsi dei suoi sensi, a conoscere nuove, spaventose e affascinanti creature ma più di ogni altra cosa dovrà imparare a convivere con Tamlin, il padrone del castello, un personaggio schivo e affascinante e Lucien, un Fae maggiore sarcastico e irritante. La prima metà della storia mi ha coinvolta moltissimo, ho divorato le pagine curiosa di scoprire di più di questo nuovo mondo. Le Terre di Primavera sono affascinanti, ipnotiche, l'autrice ha saputo descriverle in modo così minuzioso che al lettore sembra di averle davanti agli occhi. Anche i personaggi sono perfettamente caratterizzati, soprattutto la protagonista che in un certo senso mi ha ricordato Katniss Everdeen di Hunger Games, ha un carattere forte e determinato, farebbe di tutto per la sua famiglia e per le persone che ama anche a costo di sacrificare se stessa. Mi è piaciuto veramente molto anche il personaggio di Lucien, così ironico e sprezzante ma profondamente leale. Tamlin per ora è l'unico che non mi ha convinta del tutto, il suo rapporto con Feyre è strano, a tratti infuocato, a tratti inconsistente, non sono riuscita a inquadrarlo a dovere. Soprattutto nell'ultima parte del romanzo, dove abbiamo una parte più cupa e adrenalina alcuni personaggi si sono rilevanti più interessanti mentre altri hanno perso un po' del loro fascino. Il finale mi ha lasciata decisamente scombussolato e anche un po' triste, sono curiosa di vedere come procederà la storia di Feyre ma da un certo punto di vista ho perso un po' di entusiasmo spero che nel prossimo volume l'autrice riesca a farmi ricredere. 

2 commenti:

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