lunedì 17 agosto 2020

Recensione : Echi in Tempesta di Christelle Dabos


Titolo: Echi in tempesta
Serie: L'attraversaspecchi #4
Autore: Christelle Dabos
Casa Editrice: e/o
Pagine: 576
Genere: Letteratura fantastica francese
Prezzo:16,50 €

TRAMA:

Nell’ultimo avvincente capitolo della saga, Christelle Dabos ci trasporta, con la potenza suggestiva del suo ritmo incalzante, in un grande gioco di fantasia avvinto alle vicende fin troppo umane dei suoi protagonisti. Ofelia e Thorn affrontano un universo colmo di allegorie e di realtà interiori profonde, di orizzonti antichi e di sentimenti nuovi, fino a scovare la verità che da sempre è nascosta dietro lo specchio.

Crollati gli ultimi muri della diffidenza, Ofelia e Thorn si amano ormai appassionatamente. Tuttavia non possono farlo alla luce del sole: la loro unione deve infatti rimanere nascosta perché possano continuare a indagare di concerto sull’indecifrabile codice di Dio e sulla misteriosa figura dell’Altro, l’essere di cui non si conosce l’aspetto, ma il cui potere devastante continua a far crollare interi pezzi di arche precipitando nel vuoto migliaia di innocenti. Come trovare l’Altro, senza sapere nemmeno com’è fatto? Più uniti che mai, ma impegnati su piste diverse, Ofelia e Thorn approderanno all’osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. È lì che si recheranno i due, lì scopriranno le verità che cercano e da lì proveranno a fermare i crolli e a riportare il mondo in equilibrio.
Con l'acquisto di Echi in tempesta si riceverà in omaggio il libricino viola in edizione limitata con contenuti extra e dietro le quinte (fino a esaurimento scorte).

Recensione
Eccoci giunti al capitolo conclusivo di questa saga. Ofelia è cambiata, è cresciuta, della ragazzina spaventata e tremante, che si nascondeva dietro le lenti colorate degli occhiali e alla sciarpa, del primo romanzo rimane ben poco. Anche il suo rapporto con Thorn si è evoluto rendendolo finalmente un matrimonio a tutti gli effetti, anche se un po' fuori dal comune ma di certo loro due non sono due personaggi normali. In questo romanzo troviamo Ofelia e Thorn ancora a Babel sulle tracce di Eulalia Dyoh o meglio conosciuta da tutti come Dio. Thorn su ordine dei Genealogisti si infiltrerà nell'Osservatorio delle deviazioni, un luogo misterioso e inquietante di cui si sa ben poco a parte il fatto che al suo interno dovrebbero studiare le inversioni. Ofelia, convinta che il segreto di Eulalia si celi proprio dietro quelle mura decide di farsi ricoverare per poter indagare al fianco del marito. All'interno dell'Osservatorio la situazione si farà sempre più ingarbugliata e caotica. Pur essendo un romanzo fantasy le tematiche che l'autrice tocca sono molteplici, complesse e di difficile comprensione. Questa non è certamente una classica storia fantasy rivolta ad un pubblico di tutte le età, un adulto forse può comprendere alcune tematiche che si nascondono sotto la superficie ma di sicuro per un giovane sono incomprensibili ma anche invisibili. L'onnipotenza di Dio, il libero arbitrio, i legami familiari e affettivi sono solo alcuni dei temi presenti. La storia di Ofelia, di Eulalia e il significato della presenza degli Eco sono al centro di una trama fitta e ingarbugliata. Il caos regna sovrano per la maggior parte del libro, in realtà per tutta questa serie a parte i capitoli conclusivi che non ci danno un finale degno di questo nome ma almeno una spiegazione per quanto strampalata. Di questa serie ho apprezzato lo stile particolare e innovativo ma devo ammettere che non mi ha convinta. La confusione è troppa, i personaggi che ci vengono presentati per poi essere brutalmente abbandonati sono troppi, ci sono troppe, troppe lacune. Vi porto come esempio il personaggio della piccola Vittoria, una buona parte di questo romanzo viene visto attraverso i suoi occhi ma giunti alla conclusione io devo ammettere che non ho assolutamente capito il suo scopo all'interno della narrazione. Giunti alla fine di un gruppo di lettura che ci ha visti impegnati nella lettura di tutta la serie e riscontrato inoltre il fatto di non essere l'unica a pensarla così, nonostante tutti i pregi legati al l'originalità e allo stile narrativo particolarissimo di questa autrice la confusione nelle menti di tutte le lettrici era indiscussa. Io per mia stessa ammissione non sono un appassionata di trame complesse, prediligo infatti le storie fatte d'azione, avventura e sentimento senza sottintesi né significati da scoprire. Sono sicura che il lettore giusto per questa serie così particolare ci sia ma non si tratta certamente di me. 


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