Buongiorno lettori eccoci con un nuovo Review Party, questa volta in compagnia dei Blog Confidenze Librose e Le lettrici compulsive ho avuto la possibilità di rileggere il primo libro della serie scritta da Terry Brooks
Sinossi
Il villaggio di valle d'Ombra è sempre vissuto in pace, ma ora anche su di esso grava una terribile minaccia. Il Signore degli Inganni, che molti ritenevano morto da secoli, è di nuovo all'opera. Solo un meraviglioso talismano, la spada di Shannara, può riuscire a sconfiggerlo per sempre, ma la mitica arma può essere ritrovata ed impugnata solo da un discendente di antichi re. È forse questo il destino del giovane trovatello Shea?
Recensione
La prima volta che lessi la Spada di Shannara avevo più o meno quattordici anni ed ero reduce da una maratona di lettura in compagnia di Tolkien. Ho riletto altre volte negli anni questo libro e riesco sempre ad apprezzarlo. Rispetto ai romanzi fantasy che siamo abituati a leggere in questi ultimi anni ha uno stile molto più prolisso e descrittivo ed è narrato in terza persona alternativamente attraverso gli occhi dei personaggi principali. In alcuni punti, soprattutto all'inizio, la narrazione risulta un po' lenta e a tratti noiosa ma una volta entrati in sintonia con la storia non si può non rimanere coinvolti dalle vicende narrate. Inoltre bisogna sempre tenere presente il fatto che è stato scritto e pubblicato per la prima volta nel 1978 e che lo scrittore segue i canoni classici per quel periodo. Il lettore non può fare a meno di notare le somiglianze con il Signore degli anelli, abbiamo la compagnia di eroi, il druido saggio che compare e scompare, l'eroe inconsapevole, il guerriero coraggioso. Se si prosegue nella lettura di questa lunghissima serie non si può non notare che la storia nonostante mantenga quel tipo di stile si differenzia in molti e importanti particolari. Tra i personaggi principali Alannon è sicuramente quello più affascinante e interessante, tanto più che rimane presente per buona parte della serie. Da giovane lo trovavo molto irritante con i suoi segreti e mezze verità, ora che sono più adulta lo vedo sotto una luce decisamente diversa. Ho riscoperto anche con piacere il personaggio di Balinor oltre a quello di Hendel il nano. Mi sono piaciuti meno invece Flick e Menion che invece da ragazza amavo molto, soprattutto quest'ultimo. Trovo che per il periodo in cui è stato scritto questo libro sia molto bella anche l'idea che sia ambientato in un ipotetico e distopico futuro, in cui i nostri eroi si imbattono in città distrutte e corrose dalle intemperie. Un ambientazione molto affascinante per un libro che viaggia tra fantasy classico e idee moderne. Se non vi spaventano le descrizioni dettagliate e amate il fantasy dategli un opportunità, non ve ne pentirete di sicuro.