lunedì 28 ottobre 2019

Gruppo di lettura : Gli scomparsi di Chiardiluna tappa 4 finale


Eccoci giunti all'ultima tappa di questo gruppo di lettura, io mi sono divertita e voi? Nel bene e nel male direi che questa autrice francese è stata una scoperta interessante e sono sicura che continuerò con la lettura di questi libri così particolari. Ma ora dedichiamoci a questi capitoli appena letti. 

Titolo: Gli scomprsi di Chiardiluna 

Serie: L'attraversaspecchi #2

Autore: Christelle Dabos

Casa Editrice: e/o

Pagine: 563

Genere: Letteratura fantastica francese

Prezzo:16,00 €

Link per l'acquisto: cartaceo QUI e Ebook QUI



Sinossi

Secondo volume della saga dell’Attraversaspecchi (dopo il primo, Fidanzati dell’inverno), Gli scomparsi di Chiardiluna trascina il lettore in una girandola di emozioni lasciandolo, alla fine, con una voglia matta di leggere il terzo volume.
Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso...


venerdì 25 ottobre 2019

Recensione: Le nostre prime sette volte di Bianca Marconero



Titolo: Le nostre prime sette volte
Autore: Bianca Marconero
Formato: ebook su Amazon Kindle
Formato: cartaceo su Amazon
Pagine: 374
ISBN: 9781698674988
Prezzo e-book: € 2,99
Prezzo cartaceo: € 14,90
Data d’uscita: 15/10/2019
Il mio voto

Sinossi:
«Io dovrei proprio licenziarti, Alice».
«Lo hai già fatto sei volte, Alex».
«Speriamo che la settima sia quella buona».
Quante volte devi licenziare la tua segretaria prima di capire che non puoi vivere senza di lei
Alice Baker è una giovane copywriter, idealista e determinata, con una singolare propensione
per i vestiti bizzarri. Alex è l’erede della Francalanza Visconti, la casa editrice leader nei
periodici, e ha un gusto impeccabile per i vestiti.
Fin dal loro primo incontro, Alex e Alice decidono di non piacersi affatto. Non hanno niente in
comune, non approvano lo stile di vita dell’altro, sono totalmente incompatibili. Alice pensa
che Alex sia uno snob egocentrico e compiaciuto che gode nel farsi paparazzare con ragazze
bellissime. Alex pensa che Alice sia una patetica sognatrice, che colleziona licenziamenti ed è
convinto che, nonostante sia bellissima, resterà per sempre fuori dal suo radar.
Ma cosa succede se due persone che si sono già escluse a vicenda scoprono di non potere stare l’una senza l’altra? Se scoprono di essere attratti proprio dall’ultima persona al mondo che pensavano di prendere in considerazione? Per quanto tempo si può negare la passione e si può mettere a tacere un desiderio? Si può forse dire al cuore di non impazzire per l’unica persona in grado di toccarlo? 
Dalle spiagge dell’isola di Capri, alle piste da sci di Cortina d’Ampezzo, passando per Milano e i corridoi delle vivaci redazioni di «Lollipop» e «Power Player», Alex e Alice si raccontano attraverso le loro prime sette volte. Sette strade diverse per entrare in collisione o separarsi per  sempre. Una storia sulla ricerca dell’anima gemella e sulle sorprese del cuore. Perché le persone  
più sbagliate per noi possono farlo battere per il motivo giusto.

Recensione

venerdì 18 ottobre 2019

Recensione: La mappa che porta a te di J.P. Monninger






Titolo: La mappa che mi porta a te

Autore: J.P. Monninger
Serie: No serie
Editore: Sperling & Kupfer
Data: 29 agosto 2017
Genere: new Adult
Categoria: on the road
Narrazione: prima persona
Finale: no cliffhanger

Il mio voto:

Sinossi
L'amore ci trova. Sempre. È l'estate dopo la laurea, quella della libertà e dei progetti, quando il futuro ti inebria con le sue infinite possibilità e la vita sembra invitarti a percorrere mille strade diverse. Quell'estate, al termine del college, Heather parte per l'Europa con le amiche del cuore. È un viaggio zaino in spalla, alla scoperta della magia del vecchio continente, i romanzi di Hemingway a farle da guida da una capitale all'altra. Ad attenderla al suo ritorno negli Stati Uniti c'è un avvenire già accuratamente tracciato: un impiego sicuro, l'inizio di una carriera importante, le aspettative della famiglia. Ma su un treno notturno da Parigi ad Amsterdam, ecco, inaspettato, l'incontro con Jack, capace in un istante di cambiare il corso del suo viaggio e della sua vita. Jack non segue gli schemi. Lui, la carriera e le aspettative, se le è lasciate alle spalle senza rimpianti. Ora sta attraversando l'Europa seguendo un itinerario annotato in un vecchio taccuino: apparteneva a suo nonno che, dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale, si era concesso di conoscere meglio quei Paesi prima di tornare in America. Per Jack, quel diario è un tesoro prezioso e non esita a condividerlo con la ragazza che lo ha conquistato in un istante. È così che le traiettorie di Heather e Jack si uniscono, in un viaggio dell'anima che è scoprirsi e amarsi, vedere con gli stessi occhi spettacoli mozzafiato, nutrirsi di poesia, suoni, profumi. È un'estate unica, in cui tutto è un sogno possibile. Ma quando, come ogni estate, volgerà al termine, Heather e Jack dovranno decidere se restare compagni di viaggio per la vita o tornare alle rotte prestabilite. Sul loro destino pesa un segreto. E sarà la più grande prova d'amore.

Recensione

lunedì 14 ottobre 2019

Gruppo di lettura - Gli scomparsi di Chiardiluna - Tappa 2



Buongiorno lettori e benvenuti nel mio piccolo blog. Considerando il fatto che è la prima volta che organizzo un gruppo di lettura vi chiedo, se possibile,di avere pazienza con me. In questa seconda tappa parleremo dei capitoli che vanno da pagina 135 per arrivare a pagina 277 con il capitolo "La carovana" compreso.


Titolo: Gli scomprsi di Chiardiluna 
Serie: L'attraversaspecchi #2
Autore: Christelle Dabos
Casa Editrice: e/o
Pagine: 563
Genere: Letteratura fantastica francese
Prezzo:16,00 €
Link per l'acquisto: cartaceo QUI e Ebook QUI

Sinossi
Secondo volume della saga dell’Attraversaspecchi (dopo il primo, Fidanzati dell’inverno), Gli scomparsi di Chiardiluna trascina il lettore in una girandola di emozioni lasciandolo, alla fine, con una voglia matta di leggere il terzo volume.
Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Sennonché Thorn è scomparso...




---------- ATTENZIONE SPOILER----------

venerdì 11 ottobre 2019

Recensione: Scomparsa di Chevy Stevens





Traduttore: Velia Februari
Editore: Fazi
Autore: Chevy Stevens
Anno edizione: 2011
Pagine: 364 p., Rilegato

Il mio voto:

Sinossi
È una mattina d'estate qualunque per la giovane agente immobiliare Annie O'Sullivan. Quel giorno, le sue uniche preoccupazioni sono l'ennesima lite con la madre, l'open house da organizzare in una casa in vendita nel pomeriggio e la cena con Luke, il suo fidanzato. L'open house va per le lunghe, ma quando si presenta un potenziale acquirente dal sorriso gentile, Annie pensa che possa essere il suo giorno fortunato. Non è così. L'uomo le punta una pistola addosso e, dopo averla drogata, la chiude in un furgone. Al risveglio, Annie scopre di essere stata portata in una casa sperduta tra le montagne. Dove si trova? E chi è quell'uomo? Intrecciato con la storia dell'anno di prigionia che viene svelata durante gli incontri con la psichiatra - un secondo filo narrativo racconta l'incubo del ritorno dopo la liberazione: la lotta di Annie per ricomporre un'esistenza ormai spezzata, le ricerche della polizia per identificare il rapitore e il turbamento per la consapevolezza che questa esperienza, sebbene conclusa, è molto lontana dall'essere superata. Un thriller mozzafiato, una storia di paura e dolore, ma anche di sopravvivenza, della forza di raccontare e di esplorare i recessi più oscuri della psiche umana, dove la verità non sempre rende liberi.

Recensione
Annie è una bella e giovane donna, ha un fidanzato, ha una splendida casa, un cane che adora e un buon lavoro come agente immobiliare. La sua vita scorre normalmente tra alti e bassi finché un giorno finito il lavoro viene avvicinata da un uomo che la rapisce e la rinchiude in uno chalet nascosto tra le montagne dove trasforma la sua vita in un orribile incubo. Costretta a sottostare a ogni suo capriccio Annie pur di sopravvivere sopporta ogni cosa nel terrore costante per sé stessa e i suoi cari. Fin dall'inizio è Annie stessa a raccontarci la sua storia, a raccontarla in verità alla sua psicoterapeuta, durante delle sedute nella speranza di riuscire a recuperare un po' di normalità nella sua vita devastata dopo il ritorno dalla prigionia. Fin dal primo istante sappiamo quindi che lei in un modo o nell'altro sopravviverà alle sevizie e riuscirà a fuggire ma non sappiamo come. L'autrice ci svela seduta dopo seduta ciò che ha dovuto affrontare la protagonista, come sia riuscita a farlo e i retroscena psicologici. Lo stile di scrittura è semplice e scorrevole, nonostante la tematica sia tanto forte si legge facilmente e velocemente. Le descrizioni dei luoghi sono molto precise e dettagliate senza essere pesanti o noiose. Anche la caratterizzazione dei personaggi è ben strutturata nonostante l'autrice la gestisca in modo molto particolare, come tutta la storia in effetti. La prima parte, per quanto mi riguarda, ha fatto un po' fatica a decollare, sapendo che lei sarebbe sopravvissuta la suspance era un po' limitata inoltre la Annie di prima e quella del dopo sono profondamente diverse, quasi due persone differenti tanto sono agli antipodi i loro atteggiamenti. La Annie del prima è una fanciulla ingenua e dolce, con i suoi problemi a relazionarsi con la madre, a emergere nel lavoro ma fondamentalmente normale. Mentre la Annie del dopo, come è assolutamente normale che sia dopo un trauma simile, è dura, irriverente e scontrosa. I due punti di vista di questo personaggio, senza la conoscenza di ciò che le è capitato, rendono inizialmente difficile affezionarsi a lei. Ovviamente ho provato ansia e angoscia nel mettermi nei panni di Annie ma il coinvolgimento vero è proprio è arrivato solo da metà libro in avanti quando un risvolto della sua disavventura mi ha coinvolta e straziata profondamente. Da quel punto in avanti mi sono sentita coinvolta nella sua storia e ho trovato difficile staccarmi dalla pagine del libro. Da un certo punto infatti Annie inizia a parlarci delle indagini che riguardano il suo caso, di cosa è capitato in sua assenza e di coloro che potrebbero essere i responsabili del suo rapimento e della rovina della sua vita, dell'ansia che la attanaglia ogni notte, del timore che possa capitare di nuovo, di non essere mai più al sicuro neppure tra le mira di casa sua. Il finale è veramente sconvolgente mai avrei immaginato un simile risvolto. Un buon thriller psicologico, se cercate una storia ansiolitica ma priva di grande azione è la storia che fa per voi.


venerdì 4 ottobre 2019

Recensione: I fidanzati dell'inverso di Christelle Dabos






Titolo: Fidanzati dell' Inverno
Autrice: Christelle Dabos
Editore: Edizioni e/o
Data di Pubblicazione: 18 Aprile 2018
Genere: Fantasy/Young Adult
Saga: L'Attraversaspecchi #1
Il mio voto:

Sinossi
In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra, vive Ofelia. Originaria dell'arca "Anima", è una ragazza timida, goffa e un po' miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un'altra arca, "Polo", molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo.


Saga dell' Attraversaspecchi:

1. Fidanzati dell’inverno
2. Scomparsi di Chiardiluna, 9 Gennaio 2019
3. La memoria di Babele, 9 ottobre 2019
4. 

Recensione
Il mondo come lo conosciamo noi non esiste più, Dio si è arrabbiato e l'ha fatto a pezzi, grossi blocchi di terra fluttuano nello spazio ma rimangono comunque vicini gli uni agli altri. Uno di questi blocchi è stato battezzato Anima perché coloro che ci vivono hanno un potere unico, con le mani possono "leggere" il passato degli oggetti e vedere qual'è la loro storia e tutti coloro che hanno interagito con essi. Coloro che possiedono e riescono a coltivare il dono devono portare dei guanti se no in caso contrario saprebbero tutto di chi hanno attorno. Ofelia , la nostra protagonista, è una tra le migliori lettrici di Anima, gestisce con il prozio il Museo, dove sono raccolti e protetti oggetti provenienti dal vecchio mondo. Ofelia ama molto il suo lavoro al Museo, vivere tra le tracce del passato la rende serena più di ogni altra cosa, ma Ofelia non è solo questo, lei è anche in grado di attraversare gli specchi, un potere molto particolare che pochissimi possiedono. Ofelia è sicuramente una ragazza speciale ma lei non se ne rende minimamente conto, la sua famiglia (prozio  a parte) l'ha sempre fatta sentire diversa, inadeguata perché a lei non interessano i bei vestiti, i ragazzi, farsi una famiglia, a lei interessano solo i ricordi. Un giorno però la sua famiglia la cede in sposa ad un uomo di un altra Arca, uno sconosciuto proveniente da un mondo rinomato per essere freddo e brutale. Ofelia sarà costretta ad imbarcarsi in un impresa più grande di lei, sopravvivere in un mondo totalmente ostile e alieno, un luogo in cui nulla è come sembra e i nemici si nascondono dietro ogni angolo. Per di più Thorn, il cosiddetto fidanzato è un uomo scostante e da modi a dir poco da villano. Ofelia e sua zia Roseline, che la accompagna, si ritrovano a dover vivere con Berenilde, zia di Thorn,una donna enigmatica e frivola. Di personaggi veramente simpatici in questo romanzo non ne ho proprio trovati, Ofelia è troppo remissiva, anche se sono sicura che nei prossimi libri cambierà registro, di lei ho amato solo la sua sciarpa vivente( per me che vivo nove mesi all'anno con la sciarpa al collo è il massimo della goduria) . Thorn è veramente troppo poco presente e i suoi modi sono così altalenanti che è quasi impossibile inquadrarlo. Berenilde è semplicemente odiosa, l'ho trovata antipatica dalla prima all'ultima riga, una bambina viziata e a volte cattiva e insensibile. Gli unici personaggi che salvo sono quelli secondari, il prozio che la adora, la zia Roseline che nonostante i modi strani si rivela una tipa tosta, Galea e Renard le uniche due persone sul Polo che si degnano di aiutare Ofelia anche se lo fanno a modo loro.
Lo stile della Dabos è scorrevole, i personaggi ben caratterizzati, non rischi di certo di conforderli e le descrizioni sono fin troppo accurate ma la scrittrice non ci mostra tutto e subito, ci svela i segreti di questo mondo con molta lentezza. Per gli appassionati dei romanzi veloci e pieni di azione questa storia non è proprio ciò che fa per loro, gli avvenimenti veri e propri si possono contare sulla punta delle dita per il resto Ofelia si aggira tra una residenza e l'altra concludendo e capendoci molto poco. La gente che popola il Polo, la nuova Arca, si divide fondamentalmente in due tipi i Draghi tra i quali contiamo Berenilde, violenti e crudeli e i Miraggi, coloro che sanno creare illusioni, certi passaggi mi hanno ricordato un po' le ambientazioni alla Alice nel paese delle meraviglie e io non le amo molto, la storia però nel complesso è interessante e lascia una certa dose di curiosità. Spero che il prossimo capitolo sia un po' più movimentato.