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Sinossi
«Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga, ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell’indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite.
Quando una notte ricevo una visita inattesa, comprendo di non rispondere soltanto a me stessa. Il destino di mia figlia, e forse delle ambizioni di tante altre donne, dipende anche da me. Flora e Louisa sono medici, e più di chiunque altro hanno il coraggio e l’immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione e uguaglianza oltre ogni confine.
L’invito che mi rivolgono è un sortilegio, e come tutti i sortilegi è fatto anche d’ombra. Partire con loro per aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne è un’impresa folle e necessaria. È per me un’autentica trasformazione, ma ogni trasformazione porta con sé almeno un tradimento. Di noi stessi, di chi ci ama, di cosa siamo chiamati a essere.
A Parigi, lontana dalla mia bambina, osteggiata dal senso comune, spesso respinta con diffidenza dagli stessi soldati che mi impegno a curare, guardo di nuovo le mie mani. Non tremano, ma io, dentro di me, sono vento.»
Questa è la storia dimenticata delle prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria, che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra completamente gestito da loro. Ma è anche la storia dei soldati feriti e rimasti invalidi, che varcarono la soglia di quel mondo femminile convinti di non avere speranza e invece vi trovarono un’occasione di riabilitazione e riscatto.
Ci sono vicende incredibili, rimaste nascoste nelle pieghe del tempo. Sono soprattutto storie di donne. Ilaria Tuti riporta alla luce la straordinaria ed epica impresa di due di loro.
Recensione:
Ho apprezzato, alcuni di più altri di meno, tutti i libri di questa autrice e per questo volevo leggere questa sua ultima pubblicazione senza conoscerne neppure la trama . Ho iniziato così la lettura senza nessun tipo di aspettativa. Siamo nel 1914 agli inizi della prima guerra mondiale, questa storia viene narrata attraverso gli occhi dei due protagonisti Cat, una giovane mamma , una donna chirurgo che per le idee retrograde del tempo si vede costretta a fare gli interventi più allucinanti pur di raccimolare due soldi per mantenere se stessa e la sua creatura. All'epoca infatti le donne non potevano fare nulla se non stare a casa e badare alla famiglia, al massimo potevano fare piccoli lavori quelli che gli uomini non erano interessati a fare e Alexander un giovane capitano dell'esercito inglese di stanza in Francia sul fronte. Qui oltre a lui facciamo la conoscenza dei suoi commilitoni e amici. Alexander è un uomo d'onore, pieno di coraggio ma anche di nobili sentimenti che tenta in ogni modo di impedire le ingiustizie che si trova davanti nonostante la guerra che lo incalza. Ho amato da subito entrambi i personaggi e le loro vicissitudini, l'autrice descrive luoghi e personaggi con uno stile poetico ma mai ridondante. Sulla strada di Cat attraverso la Francia, la guerra e gli ospedali per i militari facciamo la conoscenza di alcuni personaggi storici veramente affascinanti, prima tra tutti Flora Murray che ho amato quanto la protagonista. L'autrice è stata così brava a descriverla che quando sono andata a cercare il suo personaggio mi sono trovata a guardare la foto sconvolta, era lei proprio come me l'ero immaginata senza neanche sapere che fosse una persona realmente esistita. Cat , Flora , Luisa, Grace, Olga ,un gruppo di donne formidabili che con un cuore e un coraggio inimmaginabili sfidano il malcontento maschile e fondano il primo ospedale a gestione femminile in cui a operare sono chirurghi donne e non uomini. Lungo la strada ho potuto arrabbiarmi, commuovermi e perché no farmi anche un paio di risate. Le descrizioni di alcune scene erano talmente vivide da svilupparsi davanti ai miei occhi come se fossi stata al cinema, i campi di battaglia, il dolore e la paura dei soldati, il rispetto per il loro pazzo Capitano, l'odore dei disinfettanti e le grida dei soldati sofferenti lungo le corsie degli ospedali. E' una parte terribile della nostra storia che impariamo sui libri di scuola ma che non impariamo a conoscere veramente. Quando a scuola gli insegnati ce ne parlano lo fanno per date, avvenimenti, battaglie io invece credo di aver imparato molto di più dalle pagine di questo romanzo bellissimo che consiglio vivamente a tutti i lettori.
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