martedì 4 giugno 2024

Dune di Frank Herbert

Titolo : Dune
Autore : Frank Herbert
Editore : Fanucci
Pagine : 640

Sinossi
Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che permettono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell’Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell’Imperatore per la successione ai crudel Harkonnen al governo dell’ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l’ordine dell’Impero, l’inizio di uno scontro cosmico tra forze, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili. Con Dune Frank Herbert inaugura la serie di romanzi divenuti ormai di culto, che segneranno in maniera indelebile l’immaginario fantascientifico letterario e cinematografico degli anni successivi.

Recensione 
Inizio questa recensione con una premessa, sapevo più o meno che avrei avuto a che fare con un caposaldo della fantascienza ma anche con un libro molto lungo e prolisso. Nonostante questo ammetto di aver fatto veramente molta fatica a finire la lettura. Probabilmente avessi letto questo libro quando facevo le superiori lo avrei divorato senza problemi e forse lo avrei anche amato essendo un appassionata di Guerre stellari. A oggi purtroppo, sarà la vecchiaia, non posso dire di averlo apprezzato come meriterebbe. Il protagonista della storia è Paul Atreides, il giovane figlio del Duca Leto, lui è la sua famiglia si trovano costretti per ordine dell'imperatore a trasferirsi su Arrakis, un pianeta fatto interamente di sabbie e abitato da mostruosi vermi giganteschi. Paul si troverà costretto ad abbandonare tutto ciò che conosce e a scoprire come sopravvivere nel deserto. La storia è interamente narrata da un narratore esterno che segue il punto di vista di vari personaggi oltre a Paul, sua madre la Benegesserit Jessica, il mentat Hawat tra i più importanti. Ho trovato molto difficile seguire la narrazione nella prima metà del libro e in più di un occasione ho dovuto fermarmi per andare a cercare il significato di appellativi e nomi di luoghi e personaggi. L'autore fin dalle prime pagine prende per scontato che chi legge conosca già tutto, senza dare un minimo di spiegazione sulla gigantesca struttura di questo impero galattico. Non posso che fargli i complimenti per l'inventiva ma decisamente avrei voluto qualche spiegazione in più e molti meno giri di parole dal punto di vista della teologia, filosofia o della psicologia o come si possono definire tutti i pensieri contorti di alcuni personaggi, Paul in primis. Jessica fa parte delle Benegesserit, ossia sono una sorta di "setta" di donne addestrate a sfruttare al massimo i loro poteri mentali, probabilmente è proprio da loro che nasce l'idea dei Jedi, ma loro sono delle manipolatrici di mondi, sfruttano il lo potere e le loro conoscenze per orchestrare piani di cui non si capisce bene lo scopo. Paul è una sorta di giovane predestinato,una sorta di Luke/Anakin dai super poteri precognitivi. Nessuno dei due è riuscito a conquistarti le mie simpatie. Ho apprezzato invece i personaggi secondari come Leto, che mi ha ricordato tantissimo Ned Stark, Duncan Hidaho e Gurney Halleck che si mostrano nei momenti di maggiore azione e meno psicanalisi. Il pianeta Arrakis in compenso è molto affascinante e il suo popolo, i fremen hanno tutta la mia ammirazione anche se le loro tute per riciclare i fluidi corporei, tutti i fluidi, mi hanno disgustata non poco. È veramente impossibile dare un giudizio specifico ad un romanzo con me questo, è un po' come recensire Anna Karenina, fai una fatica immensa a leggerlo ma sai che stai leggendo una grande opera. 

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