Autore : Bianca Marconero
Editore : Self
Pagine : 482
Sinossi
Milano, fine Ottocento.
Francesco Roncaglia, il figlio illegittimo di un conte milanese, ha tredici anni quando, rimasto senza alcuna la protezione, si convince che la fuga sia l’unica salvezza.
Ma scappare dal passato è praticamente impossibile, se il destino decide che, per mantenere una promessa fatta a suo fratello, deve per forza far ritorno nel luogo in cui i ricordi si rincorrono senza tregua.
Tornare a Milano dopo dodici lunghi anni, dopo aver cambiato vita e anche nome non è affatto semplice, soprattutto se varcare la porta di quel palazzo altro non fa che catapultarlo in una vita che pensava di non volere e che, invece, si ritroverà a desiderare con tutto se stesso.
Perché Francesco è uomo d’onore e non può tralasciare i suoi doveri, perfino quelli insopportabili, perfino quelli che lo costringono a stare nel raggio d’azione della sua nemesi di sempre: la terribile e bellissima Caterina Visconti.
Caterina è tutto ciò che una donna non deve essere: franca, schietta e sarcastica; e fa tutto ciò che non dovrebbe fare: legge testi scientifici, discute fino all’ultima parola e ha perfino l’ardire di avere un’opinione sulle cose!
Caterina è il passato che torna a reclamare quello che le spetta, che risveglia emozioni da troppo tempo sopite, solo per spingere il conte a inseguire un futuro che lo spaventa da sempre.
L’unica soluzione, per evitare i guai, è trovarle presto un marito che la tenga a freno e i nomi, di certo, non mancano.
Peccato che la lista dei candidati non vada a genio al conte.
Peccato che nessun pretendente sembri adatto a lei.
Peccato che Francesco abbia in mente un solo nome, un solo uomo in grado di domare Caterina.
La stessa persona che muore dalla voglia di farsi domare da lei.
Il candidato perfetto è, in realtà, terribilmente vicino...
Tra prime alla Scala e corse a cavallo, tra balli in società e matrimoni forzati, tra impassibili maggiordomi inglesi e spregiudicati principi romani, la storia di un amore senza tempo, sullo sfondo di una Milano che ci guarda, cristallizzata in un istante irripetibile, quello in bilico tra il piccolo mondo antico e il travolgente caos della modernità. La storia di un conte che pensava di non aver bisogno di una contessa e di un sentimento che non doveva accendersi destinato invece a bruciare in eterno.
Francesco Roncaglia, il figlio illegittimo di un conte milanese, ha tredici anni quando, rimasto senza alcuna la protezione, si convince che la fuga sia l’unica salvezza.
Ma scappare dal passato è praticamente impossibile, se il destino decide che, per mantenere una promessa fatta a suo fratello, deve per forza far ritorno nel luogo in cui i ricordi si rincorrono senza tregua.
Tornare a Milano dopo dodici lunghi anni, dopo aver cambiato vita e anche nome non è affatto semplice, soprattutto se varcare la porta di quel palazzo altro non fa che catapultarlo in una vita che pensava di non volere e che, invece, si ritroverà a desiderare con tutto se stesso.
Perché Francesco è uomo d’onore e non può tralasciare i suoi doveri, perfino quelli insopportabili, perfino quelli che lo costringono a stare nel raggio d’azione della sua nemesi di sempre: la terribile e bellissima Caterina Visconti.
Caterina è tutto ciò che una donna non deve essere: franca, schietta e sarcastica; e fa tutto ciò che non dovrebbe fare: legge testi scientifici, discute fino all’ultima parola e ha perfino l’ardire di avere un’opinione sulle cose!
Caterina è il passato che torna a reclamare quello che le spetta, che risveglia emozioni da troppo tempo sopite, solo per spingere il conte a inseguire un futuro che lo spaventa da sempre.
L’unica soluzione, per evitare i guai, è trovarle presto un marito che la tenga a freno e i nomi, di certo, non mancano.
Peccato che la lista dei candidati non vada a genio al conte.
Peccato che nessun pretendente sembri adatto a lei.
Peccato che Francesco abbia in mente un solo nome, un solo uomo in grado di domare Caterina.
La stessa persona che muore dalla voglia di farsi domare da lei.
Il candidato perfetto è, in realtà, terribilmente vicino...
Tra prime alla Scala e corse a cavallo, tra balli in società e matrimoni forzati, tra impassibili maggiordomi inglesi e spregiudicati principi romani, la storia di un amore senza tempo, sullo sfondo di una Milano che ci guarda, cristallizzata in un istante irripetibile, quello in bilico tra il piccolo mondo antico e il travolgente caos della modernità. La storia di un conte che pensava di non aver bisogno di una contessa e di un sentimento che non doveva accendersi destinato invece a bruciare in eterno.
Recensione
Premetto che io ho amato ogni libro di questa autrice, ogni volta mi ha coinvolta nelle storie dei suoi personaggi. Ha una penna fantastica e uno stile narrativo coinvolgente e scorrevole. I suoi personaggi saltano sempre fuori dalle pagine per quanto sono realistici. Anche questa volta devo dire che ha fatto un buon lavoro per certi versi ma per altri l'ho trovato un enorme buco nell'acqua. Sicuramente l'autrice ha fatto un lavoro magistrale per quanto riguarda le ambientazioni, le descrizioni dell'abbigliamento, degli usi e dei costumi dell'epoca come anche del linguaggio decisamente più adatto all'epoca in cui avvengono i fatti rispetto a quello solito dell'autrice. E fin qui devo dire che le faccio tutti i miei complimenti ha fatto un ottimo lavoro anche dal punto di vista storico inserendo nomi di persone realmente esistite e fatti storici. I personaggi principali sono ben delineati, Caterina è una ragazza d'altri tempi ma molto moderna nel suo intimo, vorrebbe essere più libera ma la società la trattiene. Francesco è un ragazzo con un inizio di vita difficile che poi si riscatta. L'autrice ce li mostra bambini, cosa che da un lato ci presenta la situazione inizia ma dall'altro rende assurda la storia perché trovo molto difficile credere che un ragazzino di 11/12 anni possa essere invaghito di una bimba di 8, mentre Francesco fin da subito si dimostra succube di questa bambina, per poi trovarsi a odiarla. Direi anche meno per favore e tutta la storia di questi due personaggi è basata su un altalenanaza di sentimenti troppo contrastanti, eccessivi. E qui viene il punto veramente dolente perché la loro storia è assurda, non mi ha coinvolta per nulla proprio perché non l'ho trovata credibile. Francesco che inizialmente mi piaceva molto sembra impazzire ad un certo punto e diventa un tiranno folle e irragionevole, Caterina che inizialmente era una ragazzina viziata e antipatica evolve e migliora decisamente ma non ha un minimo di coerenza, un attimo lo ama quello dopo lo odia. Si arriva in più di un passaggio a farsi due domande sulla sanità mentale dei due protagonisti. Un filino di riscatto lo abbiamo fortunatamente con il finale che mi è piaciuto, peccato che per la maggior parte del libro mi sia annoiata perché conoscere le origini dei Francalanza Visconti era un idea molto carina.
Mi piacciono i contemporanei della Marconero, ma gli storici non sono il mio genere quindi non l'ho nemmeno preso in considerazione.
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