mercoledì 26 gennaio 2022

Zia Antonia sapeva di menta di Andrea Vitali





Titolo : Zia Antonia sapeva di menta

Autore : Andrea Vitali 

Editore : Garzanti

Pagine : 147


Sinossi

"Aglio, cipolle, rape, ravanelli e porri sono verdure indigeste che non diamo mai agli ospiti della casa!" Suor Speranza ne è sicura: nel minestrone che ha distribuito ai pazienti della Casa di Riposo di Bellano l'aglio non l'ha fatto mettere di sicuro. Allora come mai Ernesto Cervicati, entrando nella stanza di zia Antonia, ha sentito quell'odore, invece dell'aroma inconfondibile e fresco della menta? Ernesto conosce bene il rassicurante profumo delle mentine di cui è golosa la sua anziana parente. Certo meglio di suo fratello Antonio, che della zia non ha mai voluto saperne: gli interessava molto di più Augusta Peretti, una trentacinquenne ossigenata e vogliosa, nonché figlia di salumiere. Ernesto invece aveva accolto zia Antonia in casa sua e l'aveva accudita per tre anni, finché lei, un po' per non gravare troppo sul nipote, un po' per pudore, aveva deciso di trasferirsi all'ospizio. Quel sorprendente odore d'aglio è un piccolo enigma. Forse è l'indizio di qualcosa di più grave. A indagare, oltre a Ernesto e all'energica suor Speranza, si ritrova anche il dottor Fastelli, medico dal carattere gioviale ma di grande sensibilità. Intorno a questo profumato mistero, Andrea Vitali costruisce un romanzo carico di tenerezza, una di quelle storie che, come zia Antonia, ti accarezzano in un fresco abbraccio. Per poi regalarti, alla fine, una sorpresa.


Recensione 

Sono anni che Ernesto si prende cura di zia Antonia, prima a casa sua poi quando lei non ha più potuto essere autosufficiente, in casa di riposo. Va a trovarla spesso e nella sua camera ha sempre sentito il tipico profumo di menta delle mentine che piacciono tanto alla zia. Ma quel giorno nella camera della zia c'è l'inconfondibile odore dell'aglio che nella casa di riposo non viene dato a nessuno dei pazienti e il giorno dopo la zia rifiuta il cibo. Nasce così una sorta di commediola degli equivoci. Cosa è successo nella camera della zia? Chi è entrato non riconosciuto? E perché? I personaggi nonostante la brevità della storia sono ben caratterizzati, anche se sono più spesso di quanto avrei gradito delle caricature. Simpatico il rapporto tra la suora e il medico, un po' alla Don Camillo e Onorevole Peppone, anche se in alcuni passaggi l'ho trovato un po' forzato. Odiosa la coppia Antonio e consorte, che fino a quel momento hanno preferito se stessi al benessere della zia passando sopra persino al rapporto con il fratello. Lo stile narrativo dell'autore mi è piaciuto, scorrevole e divertente ma la storia di per sé l'ho trovata insulsa, non ci sono avvenimenti degni di nota, la cosiddetta indagine era molto scontata come anche la soluzione del dilemma. Anche il colpo di scena finale era se non scontato quanto meno inconsistente. È, con un certo dispiacere da parte mia, un ni per questo autore. 

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