Autore: T. Kingfisher
Editore: Mondadori
Pagine: 240
Sinossi
Marra è la più giovane fra le tre figlie del sovrano del Regno del Porto. Insieme alle sorelle, Damia e Kania, ha il dovere di salvaguardare la pace nel proprio paese, stretto nella morsa dei nemici che premono ai confini. Per scongiurare ogni rischio di scontro e assicurarsi l'alleanza del Regno del Nord, Damia viene data in moglie al principe Vorling. Poco tempo dopo, però, il corpo esanime della principessa viene riportato a casa. Dicono sia morta in seguito a una caduta, che sia stato un incidente, ma Marra non può crederci. Così, quando Vorling sceglie Kania come sua nuova sposa, Marra, pervasa da un senso di terrore, decide che questa volta non resterà ferma a guardare. Ucciderà il principe. Si mette quindi in cerca della magia più potente che conosca: quella di una Vocedombra, una strega in grado di comunicare con l'aldilà. Per raggiungerla, Marra dovrà attraversare la temibile Terra Riarsa, una distesa di chilometri avvolta nelle tenebre e devastata dalla siccità, e, per ottenere il suo aiuto, dovrà portare a termine tre compiti apparentemente impossibili: cucire un mantello di ortiche, resuscitare un cane da un mucchio d'ossa e catturare un raggio di luna. Ma, a guardarla meglio, la Vocedombra non sembra che una vecchina con uno strambo senso dell'umorismo, che si rifiuta peraltro di partire senza la sua gallina, una bestiola piuttosto invadente che dicono sia anche posseduta da un demone. Canedossa è un amico fidato, ma fa spavento a chiunque lo incontri. E Marra è solo una principessa che si sta improvvisando eroina. Riuscirà questa banda sgangherata a portare a termine la missione? T. Kingfisher rende omaggio agli elementi tradizionali del fantasy e della fiaba, e, allo stesso tempo, li sovverte, rileggendoli in chiave dark e ironica. Una storia originale, tenera e avventurosa che ci ricorda che gli eroi possono assumere diverse forme, che le streghe non sono sempre del tutto cattive, e che ognuno ha il diritto di scegliere il proprio lieto fine.
Recensione
L'idea di base di questo romanzo è interessante, ha preso molti elementi dalle favole originali, l'atmosfera dark è bella e arrivati a fine libro ho trovato che il worldbuilding avesse un buon potenziale . Purtroppo però per il mio gusto personale è stato gestito male, l'autore parte a metà strada poi torna indietro, poi va più indietro ancora , poi va avanti in un miscuglio caotico. Il worldbuilding ci viene presentato a spizzichi e bocconi. Inizialmente sembra che la componente magica di questo mondo sia minima però poi ci troviamo davanti eventi assolutamente inaspettati e sopra le righe . La protagonista non sembra magica ma riesce in imprese che dovrebbero essere magiche ma non viene spiegato come sia possibile. Avrei preferito che l'autore desse qualche spiegazione sulla magia e sul modo in cui si mescola al mondo umano. Qui gli esseri umani ne sembrano totalmente privi ma sono presenti fate madrine più o meno buone, gnomi, fate e folletti che però vediamo in alcuni casi solo di sfuggita. Il libro è autoconclusivo e troppo corto per poter dare spiegazioni sufficienti secondo me. Qualche pagina in più di spiegazioni e qualche pagina in mano di piagnucolii della protagonista sarebbero state apprezzate. Nel complesso è un libro discreto ma niente di entusiasmante o coinvolgente .
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