Traduttore: Velia Februari
Editore: Fazi
Autore: Chevy Stevens
Anno edizione: 2011
Pagine: 364 p., Rilegato
RecensioneAnnie è una bella e giovane donna, ha un fidanzato, ha una splendida casa, un cane che adora e un buon lavoro come agente immobiliare. La sua vita scorre normalmente tra alti e bassi finché un giorno finito il lavoro viene avvicinata da un uomo che la rapisce e la rinchiude in uno chalet nascosto tra le montagne dove trasforma la sua vita in un orribile incubo. Costretta a sottostare a ogni suo capriccio Annie pur di sopravvivere sopporta ogni cosa nel terrore costante per sé stessa e i suoi cari. Fin dall'inizio è Annie stessa a raccontarci la sua storia, a raccontarla in verità alla sua psicoterapeuta, durante delle sedute nella speranza di riuscire a recuperare un po' di normalità nella sua vita devastata dopo il ritorno dalla prigionia. Fin dal primo istante sappiamo quindi che lei in un modo o nell'altro sopravviverà alle sevizie e riuscirà a fuggire ma non sappiamo come. L'autrice ci svela seduta dopo seduta ciò che ha dovuto affrontare la protagonista, come sia riuscita a farlo e i retroscena psicologici. Lo stile di scrittura è semplice e scorrevole, nonostante la tematica sia tanto forte si legge facilmente e velocemente. Le descrizioni dei luoghi sono molto precise e dettagliate senza essere pesanti o noiose. Anche la caratterizzazione dei personaggi è ben strutturata nonostante l'autrice la gestisca in modo molto particolare, come tutta la storia in effetti. La prima parte, per quanto mi riguarda, ha fatto un po' fatica a decollare, sapendo che lei sarebbe sopravvissuta la suspance era un po' limitata inoltre la Annie di prima e quella del dopo sono profondamente diverse, quasi due persone differenti tanto sono agli antipodi i loro atteggiamenti. La Annie del prima è una fanciulla ingenua e dolce, con i suoi problemi a relazionarsi con la madre, a emergere nel lavoro ma fondamentalmente normale. Mentre la Annie del dopo, come è assolutamente normale che sia dopo un trauma simile, è dura, irriverente e scontrosa. I due punti di vista di questo personaggio, senza la conoscenza di ciò che le è capitato, rendono inizialmente difficile affezionarsi a lei. Ovviamente ho provato ansia e angoscia nel mettermi nei panni di Annie ma il coinvolgimento vero è proprio è arrivato solo da metà libro in avanti quando un risvolto della sua disavventura mi ha coinvolta e straziata profondamente. Da quel punto in avanti mi sono sentita coinvolta nella sua storia e ho trovato difficile staccarmi dalla pagine del libro. Da un certo punto infatti Annie inizia a parlarci delle indagini che riguardano il suo caso, di cosa è capitato in sua assenza e di coloro che potrebbero essere i responsabili del suo rapimento e della rovina della sua vita, dell'ansia che la attanaglia ogni notte, del timore che possa capitare di nuovo, di non essere mai più al sicuro neppure tra le mira di casa sua. Il finale è veramente sconvolgente mai avrei immaginato un simile risvolto. Un buon thriller psicologico, se cercate una storia ansiolitica ma priva di grande azione è la storia che fa per voi.
Lo avevo amato moltissimo, anche se ho amato ancora di più il successivo di questa autrice: Il passato di Sara. Te lo consiglio!!!
RispondiEliminaAll'inizio ero un po' perplessa ma alla fine mi sono decisamente ricreduta. Mi segno il libro, alla prima occasione me lo procuro
Eliminaquesto libro voglio recuperarlo, ho letto altro di questa autrice e mi piace molto
RispondiEliminaIo è il primo di questa autrice che leggo, ha uno stile molto particolare. Mi è piaciuto, te lo consiglio
Eliminaanche io voglio leggerlo!
RispondiEliminaLeggilo ne vale proprio la pena, bisogna solo avere un attimo di pazienza con la partenza poi ingrana benissimo
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