venerdì 28 febbraio 2020

Recensione :La casa delle voci di Donato Carrisi


Titolo: La casa delle voci
Autore: Donato Carrisi
Pagine: 397
Editore: Longanesi

Voto: 

Sinossi
Gli estranei sono il pericolo. Fidati soltanto di mamma e papà. Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso protagonisti di eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui la polizia si serve per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l’addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall’altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un’adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un’illusione, ha un disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un’adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l’assassina è proprio lei.

Recensione
Non avevo mai letto nulla di Carrisi, io sono più una da fantasy e questo autoe e non mi intrigava più di tanto. Ho preso in mano questo volume solo perché partecipo a una chellenge e perché i commenti delle altre partecipanti erano veramente entusiastici.
Questa storia parla di Pietro Gerber, uno psicologo infantile specializzato in ipnosi, lui ha un talento speciale per comunicare con i più piccoli, con coloro che non hanno una voce tutta loro o che non sanno come comunicare i loro dolori. Un giorno Pietro riceve una telefonata da una sua collega australiana che gli chiede di aiutare una sua paziente nonostante sia una donna adulta, la donna infatti crede di aver ucciso un bambino quando anche lei era molto piccola. Il protagonista inizialmente è titubante ad accettare una paziente adulta ma quando iniziano le sedute pian piano rimane irretito dalla donna e dalla sua storia. La prima parola che mi viene in mente per descrivere questa storia è "ossessione", quella di Pietro per la sconosciuta e quella del lettore per la storia che un pezzettino alla volta l'autore ci svela, in maniera quasi sadica srotola questo mistero davanti al lettore che ne rimane irretito al punto da non riuscire a scollarsi dal libro fino all'ultima pagina. Il passato di Hanna è strano e inquietante, assolutamente fuori dal comune ma così plausibile in un certo senso da creare uno strato sempre più fitto di ansia, fino alla fine. Il finale della storia mi è piaciuto con riserva perché qualche piccola pecca ce l'ha non lo nego ma tutta la storia è talmente coinvolgente che passa tutto in secondo piano. È un romanzo che consiglio vivamente, mi è piaciuto veramente moltissimo.

2 commenti:

  1. ho letto Il suggeritore e quello subito dopo e mi sono piaciuti, magari ci faccio un pensierino (anche magari per un eventuale bonus)

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    1. Io non avevo mai letto nulla di Carrisi e mi è piaciuto molto, alcuni ficono che però questo libro ha uno stile diverso dal suo solito

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