Titolo: Sindrome da cuore in sospeso
Serie: L'allieva, prequel
Serie: L'allieva, prequel
Autrice: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Pagine: 143
Sinossi
Alice Allevi ha un grosso problema. Si è appena resa conto di non voler più diventare un medico, ma non ha il coraggio di confessarlo a nessuno, e non sa cosa fare del suo futuro. Ma siccome la vita è sorprendente, sarà l'omicidio di una persona vicina alla sua famiglia a far scoprire ad Alice la sua vocazione: la medicina legale. Forse c'entra il suo intuito, che la induce a ficcanasare dove non dovrebbe, mettendo a rischio le indagini. Forse c'entra l'arrivo della sua nuova coinquilina Yukino, una studentessa giapponese che parla come un cartone animato e che stravolge le abitudini, non solo culinarie, di Alice. Forse c'entra nonna Amalia che, con saggezza mista a battute fulminanti, sa come districarsi fra i pettegolezzi di paese. Una cosa è certa: Alice non lo ammetterebbe mai, ma se sceglierà quella specializzazione, è soprattutto per rivedere Claudio Conforti, il giovane medico legale che ha conosciuto durante il sopralluogo. Vestito in maniera impeccabile, sorriso affilato come un bisturi, occhi travolgenti. Arrogante, sprezzante e... irresistibile.
Alice Allevi è una ragazza come tante, cresciuta in un piccolo paese, con una bella e solida famiglia alle spalle. Attualmente vive e studia medicina a Roma ma appena ha qualche momento di libertà torna a casa dalla sua famiglia. La vita di Alice sembrerebbe perfetta se non fosse per il fatto che lei non vuole studiare medicina, il suo animo è troppo sensibile e il dolore altrui la traumatizza ma non sa proprio che altro fare della sua vita, quale sia la strada giusta per lei.
Vorrei un illuminazione in questa buia e sconfinata incertezza che è una specie di malanno, come se il mio cuore fosse sempre in sospeso. Sì, la dovrebbero riconoscere nosograficamente, la sindrome da cuore in sospeso. Vorrei trovare una strada nella medicina che sia adatta a me, che io possa percorrere senza cadere nel rimpianto di tutto ciò che avrei potuto essere e non sono diventata.
In questo breve prequel della serie su Alice Allevi l'autrice ci presenta la protagonista, il suo mondo, l'inizio della sua carriera e le motivazioni che l'hanno spinta a intraprenderla. L'autrice ha uno stile molto scorrevole e simpatico, mi è piaciuto molto il suo modo di scrivere. La storia essendo un prequel è molto breve e poco articolata ma da una buona idea di quello che sarà il proseguo. I personaggi che ruotano attorno alla protagonista sono nella loro semplicità ben caratterizzati, in particolare ho adorato la nonna di Alice, una vecchietta simpaticissima e super sprintosa, curiosa come una bambina ma dalla lingua tagliente, mi ha richiamato alla memoria la nonna di mio marito, una vecchietta pestifera ma adorabile, una donnina che non si poteva non amare!
"Nonna, chi è la donna con la Mancini?"
"E mannaggia, non vedo bene da qua! Avviciniamoci"
mi esorta, e con le sue gambine piene di vene varicose, poggiata sul bastone,con quel profumo di vecchina fatata, fa finta di prendere la strada destra, dove la signora Mancini è poggiata al muro in pietra di una casa disabitata.
Anche la coinquilina giapponese di Alice ho trovato molto simpatica, nel suo piccolo, mentre ho trovato odiosissimo il dottor Conforti con i suoi modi da "so tutto io", si sente un dio solo perché è un pezzo grosso nell'istituto di patologia legale.
Lui mi vede e non risponde, ma si svincola dall'abbraccio e si avvicina imbronciato, bello da non potergli resistere, evidentemente predestinato dalla sorte a rifilare randellate alle malcapitate che ne subiscono il fascino.
Alice, che sarebbe la protagonista non mi ha colpita più di tanto ne in positivo ne in negativo, l'ho trovata troppo impicciona e pasticciona a livelli patologici, mi ha un po' innervosita più che risultarmi simpatica. Probabilmente però è dovuto anche al fatto che il romanzo in questione è veramente brevissimo, quindi penso che darò una seconda possibilità a questa serie anche solo per il fatto che lo stile dell'autrice mi è piaciuto veramente molto.
Recensione
Alice Allevi è una ragazza come tante, cresciuta in un piccolo paese, con una bella e solida famiglia alle spalle. Attualmente vive e studia medicina a Roma ma appena ha qualche momento di libertà torna a casa dalla sua famiglia. La vita di Alice sembrerebbe perfetta se non fosse per il fatto che lei non vuole studiare medicina, il suo animo è troppo sensibile e il dolore altrui la traumatizza ma non sa proprio che altro fare della sua vita, quale sia la strada giusta per lei.
Vorrei un illuminazione in questa buia e sconfinata incertezza che è una specie di malanno, come se il mio cuore fosse sempre in sospeso. Sì, la dovrebbero riconoscere nosograficamente, la sindrome da cuore in sospeso. Vorrei trovare una strada nella medicina che sia adatta a me, che io possa percorrere senza cadere nel rimpianto di tutto ciò che avrei potuto essere e non sono diventata.
In questo breve prequel della serie su Alice Allevi l'autrice ci presenta la protagonista, il suo mondo, l'inizio della sua carriera e le motivazioni che l'hanno spinta a intraprenderla. L'autrice ha uno stile molto scorrevole e simpatico, mi è piaciuto molto il suo modo di scrivere. La storia essendo un prequel è molto breve e poco articolata ma da una buona idea di quello che sarà il proseguo. I personaggi che ruotano attorno alla protagonista sono nella loro semplicità ben caratterizzati, in particolare ho adorato la nonna di Alice, una vecchietta simpaticissima e super sprintosa, curiosa come una bambina ma dalla lingua tagliente, mi ha richiamato alla memoria la nonna di mio marito, una vecchietta pestifera ma adorabile, una donnina che non si poteva non amare!
"Nonna, chi è la donna con la Mancini?"
"E mannaggia, non vedo bene da qua! Avviciniamoci"
mi esorta, e con le sue gambine piene di vene varicose, poggiata sul bastone,con quel profumo di vecchina fatata, fa finta di prendere la strada destra, dove la signora Mancini è poggiata al muro in pietra di una casa disabitata.
Anche la coinquilina giapponese di Alice ho trovato molto simpatica, nel suo piccolo, mentre ho trovato odiosissimo il dottor Conforti con i suoi modi da "so tutto io", si sente un dio solo perché è un pezzo grosso nell'istituto di patologia legale.
Lui mi vede e non risponde, ma si svincola dall'abbraccio e si avvicina imbronciato, bello da non potergli resistere, evidentemente predestinato dalla sorte a rifilare randellate alle malcapitate che ne subiscono il fascino.
Alice, che sarebbe la protagonista non mi ha colpita più di tanto ne in positivo ne in negativo, l'ho trovata troppo impicciona e pasticciona a livelli patologici, mi ha un po' innervosita più che risultarmi simpatica. Probabilmente però è dovuto anche al fatto che il romanzo in questione è veramente brevissimo, quindi penso che darò una seconda possibilità a questa serie anche solo per il fatto che lo stile dell'autrice mi è piaciuto veramente molto.
io sono una tra le pochissime lettrici che non amano questa serie. Alice proprio non la sopporto. è superficiale all'ennesima potenza e proprio non mi va giu :(
RispondiEliminaEcco temo di essere sulla tua stessa linea d'onda, mi piace come scrive la scrittrice ma i due protagonisti principali non mi piacciono proprio
Eliminaavevo letto anche io questo prequel ma dopo i primi due della serie. Concordo col tuo giudizio, non è brutto ma non è neanche così coinvolgente
RispondiEliminaIo non sono ancora riuscita a proseguire con questa serie, proverò a darle una seconda occasione ma temo che i personaggi non facciano proprio per me
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