venerdì 17 maggio 2019

Recensione A un metro da te di Rachel Lippincott


Editore: Mondadori
Prezzo: Rigido 17,00-€ Ebook 8,99
Pagine: 240

Serie: Autoconclusivo

Genere: Young Adult

Il mio voto:



Sinossi


Come puoi amare qualcuno che non puoi nemmeno sfiorare? A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?



Recensione 

Devo essere sincera sono stata attratta da questo libro dopo aver visto il trailer del film. Come spesso accade quando si hanno un certo tipo di aspettative su una storia si finisce delusi, in questo caso invece mi sento molto soddisfatta. Questo è un romanzo mirato a coinvolgere gli adolescenti in tematiche importanti come la morte, la malattia e il modo in cui le persone li affrontano. È una storia di adolescenti, scritta per essere letta da adolescenti e io credo che sia scritta nel modo migliore, semplice e diretto. La storia ci viene presentata dal doppio punto di vista dei due protagonisti, due adolescenti malati di fibrosi cistica, una malattia che distrugge il fisico e le vite delle persone affette. 


"Noi malati di FC dobbiamo rinunciare a tantissime cose. Viviamo ogni singolo giorno in funzione delle terapie, delle medicine." Cammino avanti e indietro, ascoltando le sue parole. "La maggior parte di noi non può avere bambini, tanti non sopravvivono nemmeno per poterci provare. Solo chi ha FC sa cosa voglia dire e non possiamo innamorarsi gli uni degli altri" 

Generalmente la malattia si sviluppa in tenera età, provoca gravi problemi respiratori, ogni raffreddore o mal di gola possono provocare gravi danni e come se non bastasse la vicinanza con un altro malato di FC può essere letale uno per l'altro, I malati devono tenersi tra di loro ad una distanza minima di 2 metri. Da qui il titolo di questa storia, per la voglia di questi ragazzi di contatto tra di loro, della voglia di riscattare uno stupido metro per tutte le cose che la malattia sottrae loro. L'unica speranza di una vita normale per questi giovani risiede in un trapianto di polmoni che non sempre è possibile. Stella è una ragazzina di 17 anni malata di fibrosi cistica una malattia che la perseguita da quando ne aveva 6. Ha passato tutta la sua vita a entrare e uscire dall'ospedale per fare cure che le permettano di respirare e di non affogare nel suo stesso muco. È una maniaca del controllo ed è ossessionata dalle sue cure, dai medicinali che deve assumere perché vuole sopravvivere ad ogni costo per la sua famiglia. Deve vivere per non provocare loro un dolore. Will è anche lui malato di fibrosi cistica ma la affronta in maniera completamente opposta. Mal sopporta le restrizioni imposte dagli ospedali, le cure che è costretto a fare e non vede l'ora di avere 18 anni per poter fuggire da tutto per vivere intensamente tutti i giorni che gli restano. Vuole vedere il mondo e non attraverso i vetri di un ospedale. Il loro modo di affrontare la malattia è agli opposti e forse proprio per questo si sentiranno inevitabilmente attratti uno dall'altra. La loro storia è straziante proprio per la consapevolezza di non potersi avvicinare neanche di un metro per quanto lo desiderino, per il fatto che il respiro di uno può essere la morte per l'altro. Ho trovato i personaggi principali ben caratterizzati mentre quelli secondari appena delineati ma in poche centinaia di pagine risulta difficile il contrario. Mi ha fatto molta tenerezza Poe, il migliore amico di Stella, anche lui malato di FC e con mille altri problemi nella sua vita, un ragazzino molto dolce e sensibile. Il mio personaggio preferito in questa storia è sicuramente Will, perché nonostante all'inizio si comporti da vero sbruffone nel giro di poche pagine cambia radicalmente e diventa una di quelle persone che valgono veramente, quelle capaci di grandi amori e grandi gesti. Nel complesso penso che questa sia una storia che vale la pena venga letta dai giovani, che spesso sono troppo concentrati sulle loro cose per accorgersi del dolore che ci circonda, questa è una di quelle storie che aprono gli occhi sul mondo.


2 commenti:

  1. io invece proprio per via della malattia (così com'è stato per colpa delle stelle) ho deciso di starne lontana. non so se riuscirei a sopportare un dolore così grande in questo periodo. in futuro chissà

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    1. Ti capisco, quando si tratta di malattie e sofferenze è sempre difficile rapportarcisi,soprattutto se si tratta di ragazzi giovani. Anche io non li affronto spesso nè a cuor leggero

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